Aiutare l’Africa occidentale a gestire la crisi è il modo più efficace per prevenire il diffondersi del virus Ebola ma “con i primi casi di contagio confermati in Europa” è della “massima importanza” fare “ulteriore lavoro per proteggere i Paesi dell’Ue e i loro cittadini” con “azioni coordinate all’interno dell’Ue come controlli all’entrata”. È quanto dovrebbero affermare, secondo l’ultima bozza di conclusioni, i capi di Stato e di governo dei Ventotto nel corso del vertice di domani e venerdì. Il Consiglio europeo, poi, invita l’Alto rappresentante per la politica estera e la Commissione europea a sviluppare un pacchetto di misure per affrontare le implicazioni politiche, di sicurezza ed economiche della crisi dell’Ebola. Misure su cui esecutivo comunitario e responsabile per la diplomazia Ue dovranno presentare un resoconto nel corso del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo. L’Ue, inoltre, nominerà un Coordinatore unico per gli interventi contro il diffondersi del virus.
ENERGIA – Nella parte energia, di gran lunga la più corposa della bozza di conclusioni del Consiglio, si promuove l’adozione di un target vincolante del 40% per le emissioni di gas serra che tutti gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno perseguire. Fissato invece al 27% il consumo minimo di energia da fonti rinnovabili, un traget “vincolante” mentre è soltanto un obiettivo “indicativo” il 30% di efficienza energetica. Si tratta in entrambi i casi di temi caldi su cui le posizioni dei Paesi sono molto distanti, con la Gran Bretagna che non vorrebbe un parametro imposto su nessuno dei due temi e i Paesi dell’est preoccupati da obiettivi troppo ambiziosi, e i numeri potrebbero ancora cambiare. Nella bozza di conclusioni viene fissato al 10% il “nuovo” target delle interconnessioni della rete elettrica rispetto alla produzione installata. Il Portogallo premeva per la realizzazione del 15% ma sembrano avere prevalso le remore di altri Paesi tra cui Francia e Germania. Il Consiglio intende rafforzare l’integrazione del mercato energetico interno, prestando particolare attenzione a rafforzare i collegamenti con gli stati baltici, la penisola iberica, Malta, Cipro e Grecia.
UCRAINA – In fatto di sanzioni alla Russia, per il Consiglio europeo restano valide le decisioni già prese ma l’impegno è quello di tenere d’occhio la situazione sul terreno “per prendere ulteriori decisioni se richiesto”. La bozza di conclusioni chiede l’impegno di tutte le parti per “l’applicazione del cessate il fuoco, l’istituzione di un regime globale di controllo delle frontiere e lo svolgimento di elezioni anticipate nelle regioni di Donetsk e Luhansk in conformità alla legge ucraina”. La richiesta a Mosca è ancora quella di impegnarsi per una reale applicazione dell’accordo di Minsk “impedendo ogni movimento di armi e combattenti dal suo territorio verso l’Ucraina” e “esercitando la sua influenza” affinché i separatisti rispettino l’accordo di pace.
ECONOMIA – I capi di Stato e di governo sottolineano poi che “la situazione economica e del lavoro resta la nostra prima priorità” e invitano Commissione, Consiglio e Stati membri “a tradurre questa posizione in politiche concrete”. Si sottolinea dunque l’importanza di politiche di investimento e in questo quadro “sosteniamo – dicono i leader dei Ventotto – la volontà espressa dalla Commissione che sta per insediarsi di mobilitare 300 miliardi pubblici e privati per nuovi investimenti entro il 2017”. I capi di stato e di governo chiedono alla Commissione di riferire su questo lavoro già al prossimo Consiglio di dicembre.
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