La polizia belga non collaborerà a garantire la sicurezza dei leader europei impegnati nel Consiglio europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles. Gli agenti hanno deciso di incrociare le braccia per protestare contro la modifica delle norme sulla loro età pensionistica e per dare più risalto alla protesta hanno deciso di farlo proprio in concomitanza con il vertice che porterà in città i leader dei Ventotto.
A scatenare i malumori della polizia belga, una sentenza della Corte costituzionale che a luglio ha deciso di cancellare il regime pensionistico “speciale” per gli ex-gendarmi (corpo che oggi non esiste più ma è confluito nella polizia locale e federale), che potevano congedarsi prima rispetto ai loro colleghi. Oggi l’età fissata è per tutti di 62 anni.
Già dalla fine di agosto quasi tutte le sigle sindacali di polizia avevano minacciato di non garantire la sicurezza al vertice Ue di Bruxelles. Oggi si è tentata una mediazione in extremis con un incontro tra le associazioni di categoria e il ministro dell’Interno, Jan Jambon che ha proposto l’istituzione di una commissione congiunta che “potrà esaminare le domande di pensionamento degli agenti”. Ma la risposta non soddisfa i sindacati che hanno deciso di confermare lo sciopero.
Tutto è rimandato ad un prossimo incontro fissato per il 12 novembre ma nel frattempo, per il Consiglio europeo di questa settimana, il servizio di sicurezza del Consiglio dovrà fare a meno della collaborazione delle normali forze di polizia al lavoro in città. Un gesto con cui i sindacati vogliono anche sottolineare che le le autorità non possono “requisire” personale per questo tipo di avvenimenti e con cui sperano di attirare sul tema un interesse europeo.