Grazie allo strumento europeo Progress microfinance oltre 20.000 imprenditori hanno già beneficiato di prestiti e garanzie per un valore complessivo di 182 milioni di euro. Questa la conclusione dell’ultima relazione della Commissione europea sui risultati ottenuti dalla sua implementazione. In particolare, Progress microfinance “fornisce un efficace sostegno alle persone appartenenti a gruppi svantaggiati, che si adoperano per rientrare nel mondo del lavoro, per integrarsi nella società, aiutandole a diventare imprenditori” ha commentato Lázló Andor, Commissario europeo responsabile per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione. Reperire i fondi necessari ad avviare nuove imprese infatti “può essere difficile per i disoccupati, i giovani e gli appartenenti a una minoranza, ma i piccoli prestiti come quelli erogati da Progress Microfinance possono fare una grande differenza per gli aspiranti imprenditori, che altrimenti potrebbero non essere mai in grado di mettere all’opera la loro creatività”.
L’ostacolo principale per gli aspiranti imprenditori è infatti rappresentato dalla difficoltà di accesso ai finanziamenti. Il rapporto suggerisce che il 60% degli utenti finali era disoccupato o inattivo al momento della domanda, mentre il 36% era costituito da donne ed il 5.9% aveva un età inferiore a 25 anni. Grazie allo strumento finanziario disoccupati, persone che rischiano di perdere il lavoro e persone appartenenti a categorie svantaggiate come ad esempio giovani, anziani o immigrati, possono accede a prestiti di valore inferiore a 25.000 euro. Inoltre, la relazione indica l’agricoltura ed il commercio come i due settori che ricevono maggiori aiuti Progress microfinance, concentrando su di sé oltre la metà di tutte le imprese beneficiarie.
La relazione è completata da uno studio esterno che evidenzia l’incapacità dell’offerta di soddisfare la domanda di microcredito nell’Unione europea e la necessità di coprire il divario esistente del mercato della microfinanza, stimato in 2.7 miliardi di euro. Di conseguenza la Commissione incoraggia gli stati membri ad incrementare l’offerta di piani nazionali di microfinanza, in particolare ricorrendo alle risorse del Fondo sociale europeo o del Fondo europeo di sviluppo regionale.
Lo strumento Progress microfinance è gestito dal Fondo europeo per gli investimenti ed opera tramite erogatori di microcredito a livello nazionale, regionale o locale. Nel 2013 erano 40 gli erogatori di microcredito che operavano nei 18 stati membri: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lituania, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Regno Unito. Secondo lo studio, in Italia la domanda di microprestito ha un valore stimato di 481.5 miliardi di euro a fronte di un’offerta di 14,3 miliardi di euro. Tra il 2007-2013, nella penisola sono stati attuati 8 progetti di microcredito regionali nell’ambito del Fondo sociale europeo. Gli intermediari di credito che si sono occupati di incrementare il volume dei prestiti figurano: Sefea, Bcc Mediocrati, Bcc Emilbanca, Banca Popolare di Milano, Bcc Bellegra, Finmolise.
Progress Microfinance non solo mette a disposizione i fondi UE ma mira a creare un effetto leva per investimenti totali pari a circa 500 milioni di euro. Tale effetto è ottenuto grazie al carattere rotativo dei fondi, alla natura dei prodotti offerti e al co-investimento da parte di altri partner, come ad esempio la Banca europea per gli investimenti.