Un’audizione non certo brillante, ma nemmeno un disastro. E potrebbe bastare solo questo per assicurare il via libera alla slovena Violeta Bulc, e quindi alla intera Commissione di Jean-Claude Juncker. La commissaria candidata ai Trasporti nell’audizione al Parlamento non ha avuto un compito facile avendo avuto solo pochi giorni per prepararsi alle domande degli eurodeputati. La commissione parlamentare dal canto suo non si è mostrata molto felice di questa nuova audizione. “Non si possono trattare i trasporti come merce di scambio”, hanno sottolineato il presidente e i capigruppo di popolari e Verdi, riferendosi alla scelta di Juncker di affidare all’ultimo secondo il portafoglio alla slovena spostando il molto più competente Maros Sefcovic alla vicepresidenza per l’Unione energetica. Ma per il resto la Bulc non si è affatto trovata sotto assedio come altri commissari designati, che non le hanno nemmeno chiesto conto della sua scarsissima esperienza politica che è di soli 15 giorni come vicepremier della Slovenia. “Avrete sicuramente sentito che cammino sui carboni ardenti, oggi pensavo di bruciarmi di farmi male, ma non è successo”, ha scherzato al termine dell’audizione durante la quale, seppur vaga nelle risposte alle domande troppo specifiche, non si è dimostrata certo incapace.
Bulc ha deciso di puntare soprattutto su due temi per impressionare i deputati: il trasporto Verde e l’innovazione. “Sono ciclista appassionata, vado al lavoro in bicicletta”, ha anche raccontato prima di decantare le lodi delle “bellissime piste ciclabili costruite in Slovenia grazie ai fondi comunitari”.
“Mi avvarrò della mia esperienza ma anche della mia determinazione e del mio impegno per assicurare che trasporti portino lavoro e crescita e possano contribuire all’agenda verde europea”, ha promesso Bulc, secondo cui per raggiungere questo obiettivo “ci vuole una spinta tecnologica sostenuta da pubblico e privato”. Per mobilitare questo sostegno l’Europa dovrà puntare su “strumenti finanziari innovativi”, che assicurino “investimenti mirati”. Per i Trasporti, ha assicurato la Bulc, ci sarà anche una fetta della torta da 300 miliardi promessa da Juncker.
“Come ha detto il Presidente se l’Europa vuole avere energia a buon prezzo bisogna aumentare le rinnovabili nel nostro consumo”, e in questo cammino “i trasporti possono avere un ruolo centrale”, visto che l’Ue “dipende ancora troppo dal petrolio come fonte di energia”. E per raggiungere questo obiettivo l’innovazione è fondamentale, e deve partire “dalle città”. Bulc ha citato come esempio la capitale del suo Paese, Lubiana, dove sono stati da poco messi in funzione, racconta, “5 autobus ibridi e 20 a metano grazie al progetto Civitas dell’Ue”. I combustibili alternativi, ha assicurato, “saranno al centro della politica dei trasporti europea”, la sfida “sta nel far funzionare le cose in pratica, implica che vengano costruite infrastrutture adeguate per creare i presupposti perché questi combustibili possano essere sempre più utilizzati nel futuro”.
Per farlo gli Stati dovranno fare la loro parte, e chi non sarà capace di farla dovrà pagarne il prezzo. “Sosterrò il concetto di ‘use it or lose it’, sono stato vicepremier del mio paese e mi sono resa contro che c’è una grossa sfida e che i progetti più importanti per i collegamenti non vengono realizzati”, e il rischio di perdere i fondi europei “può servire come incentivare per chi ha la responsabilità di governare”.