A 7 giorni dall’inizio del Consiglio europeo che avrà in agenda sugli obiettivi climatici, gli Stati membri continuano a mantenere posizioni divergenti su diversi punti della strategia clima energia per l’Europa 2030. Questo il quadro che emerge dai 22 commenti trapelati e resi noti da EUobserver in merito alla bozza di conclusioni inviata dal segretariato generale del Consiglio Europeo il 13 Ottobre.
Il primo ostacolo principale riguarda gli obiettivi di efficienza energetica. Regno Unito e Cipro non vogliono alcun target sul miglioramento dell’efficienza energetica. Almeno 7 membri dell’Europa centrale e orientale vorrebbero fissare il limite di 25% mentre altri 12 sono d’accordo sul 30%. La Danimarca invece vede quest’ultimo obiettivo come la soglia minima da raggiungere. Inoltre, gli stati membri continuano a non essere d’accordo sulla natura stessa del target, ovvero se questi debbano essere vincolanti a livello europeo, a livello nazionale oppure semplicemente indicativi. Solo 6 stati su 22 vorrebbero accogliere l’obiettivo di efficienza energetica come vincolante a livello europeo.
Il secondo punto di disaccordo tra gli stati membri riguarda la quota di energia rinnovabile che dovrebbe essere consumata in Europa 2030. Anche in questo caso, nonostante l’accordo tra gli stati membri sul target del 27% proposto dalla Commissione europea, dissidi rimangono in merito alla natura vincolante o meno dell’obiettivo rinnovabili.
“Tutti coloro che conoscono l’Europa sanno quanto sia importanti essere pazienti”, ha commentato la Cancelliera tedesca Angela Merkel.