Già lunedì potrebbe essere tutto risolto: la defezione è stata una sola ed entrare in un gruppo già formato e funzionante per un qualsiasi Non iscritto potrebbe essere un buon salto di qualità. I Cinque stelle lo sanno bene e la prima ipotesi a cui stanno lavorando, dopo lo scioglimento del gruppo Efdd causato dalle defezione della deputata lettone, Iveta Grigule è proprio quella di cercare di “rattoppare” la coalizione già esistente. “Tutte le delegazioni Efdd sono fortemente intenzionate a ripristinare l’integrità dell’intero gruppo lavorando senza sosta e in totale collaborazione tra loro ad una soluzione positiva della vicenda”, spiega una nota del gruppo. Speriamo di risolvere la cosa a breve “al massimo in una settimana”, confermano fonti Ukip, anticipando che lunedì a Strasburgo è già in programma una riunione in cui “potremo già avere con noi un membr di una nuova delegazione”.
Questa la dichiarazione pubblica d’intenti ma, nella sostanza dei fatti, non per tutti gli eletti a Cinque Stelle sembra così automatico vedere come unica soluzione quella di continuare l’avventura al Parlamento europeo nella stessa coalizione. Secondo i rumors che circolano in ambiente Ukip, alcuni deputati grillini non vorrebbero tornare a sedersi al fianco di Nigel Farage. Anche chi è vicino al gruppo dei Cinque Stelle conferma che “le sensibilità sono differenti e forse qualcuno preferirebbe una strada diversa” rispetto a quella intrapresa. Magari quella di cogliere la palla al balzo e sfruttare questo scioglimento per trovare alla delegazione una nuova collocazione. Certo stabilire quale sarebbe tutt’altro che semplice. Anche l’opzione Verdi, scartata da Roma a inizio legislatura e molto in voga tra i militanti, nasconde diverse insidie. Ad esempio: il Movimento 5 Stelle ha intenzione di dare una brusca accelerata sul referendum per l’uscita dall’euro, come si potrebbe procedere in questa direzione all’interno di un gruppo fortemente europeista come i Greens?
E così per il momento si continua sulla strada più semplice e si attivano tutti i contatti possibili con i deputati ancora “orfani” di un gruppo. Una “buona pista”, confermano dal gruppo Cinque Stelle, potrebbe essere quella tedesca, anche se il Non iscritto Martin Sonneborn ieri twittava ironicamente di essere pronto di unirsi al gruppo solo se l’avessero chiamato “Sonneborn’s Efdd”, e ritwittava quelli che interpretavano come un “no” questa goliardica richiesta. Ma si sta discutendo anche con olandesi, polacchi, ungheresi e austriaci. Certo i grillini non saranno gli unici a darsi da fare. Lo scioglimento del gruppo riapre i giochi anche per il Front National di Marine Le Pen e i deputati della Lega Nord che sembrano pronti ad approfittare del momento per creare il gruppo per cui, ad inizio legislatura, erano mancati i numeri.