L’Europa torna a scuola per un giorno. Dal 13 ottobre, 250 funzionari italiani dell’Ue stanno tornando tra i banchi delle loro scuole di provenienza per incontrare gli studenti. L’iniziativa si concluderà il 24 ottobre ed Eunews ha assisto all’incontro di oggi, che ha visto Veronica Manfredi (capo dipartimento presso la direzione generale Giustizia) e Renzo Tomellini (capo dipartimento alla direzione generale Ricerca e innovazione) preparare la cartella per tornare al liceo classico nel quale si sono diplomati, l’Istituto Ennio Quirino Visconti di Roma.
Al posto dei libri, stavolta, i due funzionari hanno portato del materiale informativo sull’Unione europea. L’intento dell’iniziativa, coordinata dalla rappresentanza della Commissione Ue in Italia, è infatti di dialogare con gli studenti per avvicinarli alle istituzioni comunitarie, spiegandone compiti e funzionamento. Ma l’occasione è stata utile anche per ascoltare le attese che i giovani hanno nei confronti dell’Europa.
Gli studenti hanno seguito l’incontro con attenzione inaspettata. “Non credevo – ha dichiarato Tomellini – ma mi fa piacere constatare che gli alunni hanno partecipato con interesse e hanno dimostrato di essere molto preparati”. La stessa impressione l’ha avuta Manfredi, la quale ha parlato di “un incontro stimolante, con ragazzi interessati”.
In effetti, l’appuntamento del Visconti smonta il luogo comune secondo cui i giovani non hanno interesse verso le istituzioni europee. Hanno seguito con partecipazione la breve presentazione di Manfredi, la quale ha illustrato i compiti della Commissione, del Consiglio, del Parlamento e della Corte di giustizia. Poi hanno mostrato coinvolgimento quando Tomellini li ha stimolati invitandoli a esprimere le loro attese riguardo all’Europa.
Alcuni hanno manifestato il desiderio che l’Ue diffonda tra i cittadini un sentimento identitario slegato dai nazionalismi. Sul versante opposto, chi ritiene importante il mantenimento di forti identità nazionali, pur all’interno del processo di integrazione europea. Per altri, l’Europa deve impegnarsi di più nella lotta alle disparità economiche e sociali. Si è discusso di valori, dunque, ma anche di aspetti più pragmatici, come l’utilizzo dei fondi comunitari, gli effetti delle pressioni di Bruxelles sull’economia italiana, o la necessità di un intervento comunitario per sostenere l’Italia nella gestione dei flussi migratori.
Non è stata solo una occasione per informare i giovani sull’Europa. Anche i funzionari hanno appreso qualcosa dall’incontro. “La lezione che questi giovani ci hanno insegnato oggi – ha spiegato Manfredi – è di restare concreti, combattere le ingiustizie e continuare a dare speranze per il futuro”. Anche Tomellini si considera arricchito dall’esperienza. I ragazzi “mi hanno dato una motivazione in più nel lavoro che faccio – ha affermato – facendomi capire che per loro è utile e importante, che anche nel lavoro di un tecnocrate c’è l’anima dell’Europa, fatta di valori e non di sole regole”.
La giornata è stata positiva, secondo i funzionari. Ma anche gli studenti la pensano così. Sentendone alcuni alla fine del dibattito, si scopre che vorrebbero avere più occasioni come questa per parlare di Europa, visto che, si sono lamentati, a scuola se ne parla troppo poco. Molti si sono detti pronti anche a rimanere un’ora in più a scuola, ogni settimana, per discutere di questioni europee. Certo, “magari non proprio sotto forma di lezione – precisa una studente – però mi piacerebbe che a scuola ci fosse un’ora a settimana dedicata all’Europa”.