Bruxelles – Una carica come presidente di delegazione, arrivata praticamente in contemporanea con l’abbandono cruciale che ha fatto collassare il gruppo degli euroscettici nel quale erano seduti anche i grillini. È quanto è avvenuto questa mattina, non appena la deputata lettone Iveta Grigule ha fatto quel che i gruppi politici “nemici di Efdd” e cioè popolari, socialisti e liberali speravano e probabilmente caldeggiavano da sempre e che ha portato allo scioglimento del gruppo di cui facevano parte Movimento 5 Stelle e Ukip di Nigel Farage.
Questa mattina continuavano le riunioni per la costituzione delle delegazioni del Parlamento europeo che intrattengono relazioni con i Paesi terzi: in una di queste, Grigule avrebbe dovuto essere eletta (in base al metodo d’Hont) come presidente della delegazione Ue-Kazakhstan. Naturale pensare che, come avvenuto fino ad ora per tutti gli altri componenti di Efdd i qualsiasi altro organismo dirigente del Parlamento, anche a lei sarebbe stata negata la carica, in quanto deputata del gruppo nel quale la maggior componente (quella britannica) voltò le spalle quando l’Inno europeo fu suonato in Aula, all’inizio della legislatura. E invece no: con sorpresa dei suoi stessi compagni di gruppo, Grigule è stata eletta. Poco dopo è stata ufficializzata la sua decisione di abbandonare il gruppo Efdd, facendolo scomparire.
MEP @IvetaGrigule is new chair of the delegation for #Kazakhstan #Kyrgyzstan #Uzbekistan #Tajikistan #Turkmenistan #Mongolia
— AFET Committee Press (@EP_ForeignAff) October 16, 2014
I due fatti, politicamente, sono evidentemente legati: se lasci Farage torni nel “giro buono” del Parlamento, e partecipi alle gestione, altrimenti sei fuori. Un “boicottaggio” che Grigule aveva vissuto in prima persona: avrebbe dovuto essere eletta, sempre in base al metodo d’Hont, vicepresidente di una delle commissioni del Parlamento europeo ma popolari, socialisti e liberali l’avevano impedito. La situazione le aveva creato non pochi fastidi che erano stati anche discussi con il resto del gruppo, ma tutto sembrava rientrato. In questi mesi la deputata lettone aveva manifestato insofferenza per il “cordone sanitario” con cui Ppe,S&D e Alde stavano impedendo ai componenti del suo gruppo politico di ricoprire qualsiasi carica all’interno del Parlamento europeo. Grigule è dunque diventata l’anello debole della fragile costruzione di Farage e Grillo, e alla prima occasione si è spezzato.
Secondo quanto riporta l’Efdd sarebbe stata la stessa deputata lettone a spiegare di avere lasciato su diretta richiesta di socialisti e popolari. Grigule “ha detto al segretario generale del gruppo Efdd – si legge in un comunicato comparso sul sito del gruppo – che il capogruppo del Ppe, Manfred Weber e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz le hanno detto che doveva presentare le dimissioni per ottenere la presidenza della delegazione sul Kazakstan”.
“Se capiamo correttamente quello che è successo – attacca Nigel Farage – il Presidente Schulz sarebbe più adatto ad essere presidente di un parlamento nella repubblica delle banane”. Secondo il leader dell’Ukip sembrerebbe che Schulz “sia andato oltre il ruolo neutrale di presidente del Parlamento” che gli spetterebbe. “Credo – conclude Farage – che questo sia un esempio di faziosità politica di dimensioni straordinarie”.