“Sono profondamente preoccupato per la presenza nel neo-governo belga di un ministro e segretario di Stato vicini a vecchi collaborazionisti dei nazisti e alle loro associazioni”. È la critica del capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Gianni Pittella, che punta il dito contro due esponenti del nuovo esecutivo di centro-destra, colpevoli di aver frequentato ambienti e persone “già condannate per i loro crimini”.
Il riferimento di Pittella è al ministro dell’interno Jan Jambon e al segretario di Stato per l’Asilo e Migrazione Theo Francken, entrambi del Partito Nuova alleanza fiamminga, una sorta di Lega Nord belga, accusati dall’opposizione belga di aver preso parte a commemorazioni di ex collaborazionisti dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. In particolare Jambon, come riporta la stampa francofona del Paese, nel 2001 avrebbe partecipato alla cerimonia per il cinquantesimo anniversario di un’associazione di ex combattenti collaborazionisti. Mentre Francken da parte sua ha promesso mille espulsioni all’anno in più, riferendosi agli immigrati a cui non potrà essere accolta la domanda di asilo.
“La presenza di questi esponenti nel governo con dei portafogli sensibili è inquietante”, continua Pittella, che si dice preoccupato anche perché il primo ministro, il liberale Charles Michel, “non ha reagito in modo chiaro” a questa situazione. “Il Belgio è sempre stato uno strenuo difensore della democrazia e dei valori fondamentali dell’Europa, che spero continuerà a difendere”, ha concluso il capogruppo S&D. Solo ieri sera al dibattito parlamentare il premier ha affrontato il caso affermando: “Entrambi i miei nonni hanno vissuto durante a Seconda Guerra mondiale. Uno di loro morì poco dopo essere uscito da un campo di concentramento. Posso affermare senza ambiguità che io e tutto il governo condanniamo il collaborazionismo”.
Jambon da parte sua si è difeso dichiarando che “il collaborazionismo fu un errore”, che “non esiste nessuna frase in cui difendo quell’esperienza”, ma ha aggiunto che “coloro che collaborarono avranno avuto le loro ragioni, io all’epoca non c’ero”.
Il partito Nuova alleanza fiamminga siede a Bruxelles tra i banchi dei Conservatori ed è da pochi giorni entrato all’interno della coalizione che sostiene il nuovo esecutivo belga, formata, per la prima volta, senza l’apporto dei socialisti e da tre forze fiamminghe ed una sola francofona.