“Nutriamo una forte aspettativa che un accordo” sul Ttip (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti) “possa essere concluso il prima possibile, in linea con il perimetro negoziale definito dal mandato del Consiglio” europeo. E’ quanto si legge nella nota diramata dal viceministro Carlo Calenda al termine della riunione informale dei ministri europei per il Commercio estero, che si è svolta oggi a Roma ed è stata presieduta dallo stesso Calenda.
Dopo, “l’appoggio totale e incondizionato del governo italiano” all’accordo di libero scambio tra Ue e Stati uniti, espresso dal premier Matteo Renzi, il quale aveva auspicato la conclusione delle trattative entro il 2015, anche il Consiglio per il Commercio estero, seppure riunito informalmente, spinge per una accelerazione dei negoziati.
Nella nota di Calenda si legge che i ministri hanno concordato su tre punti. Il primo è che “il Ttip è fondamentale per favorire il rilancio economico su entrambe le sponde dell’Atlantico, a maggior ragione alla luce della situazione geopolitica ai confini dell’Europa”. E’ chiaro il riferimento alla crisi Ucraina e agli affetti delle sanzioni e contro sanzioni tra l’Ue e la Russia.
Il secondo punto riguarda la necessità di “un forte e chiaro supporto politico al negoziato, da entrambe le parti”, a cui si deve affiancare “un’azione di maggiore trasparenza verso l’opinione pubblica, che chiarisca i reali termini dell’accordo e i benefici che ne deriveranno, soprattutto per le Pmi e i cittadini europei”.
Infine, secondo i ministri, “c’è bisogno di intensificare il negoziato” per garantire che “con l’arrivo della nuova Commissione” si possa dare “maggiore concretezza alle trattative, fissando una convincente tabella di marcia”. La preoccupazione è che il tavolo negoziale si possa bloccare a causa della campagna per le elezioni politiche di medio termine negli Stati uniti – cui seguirà dopo pochi mesi quella per le primarie presidenziali – e delle resistenze che si stanno manifestando sul versante europeo.