La Commissione europea attinge alle risorse agricole per far fronte a nuove esigenze di spesa. L’esecutivo comunitario ha deciso di prelevare 448,5 milioni di euro dal bilancio agricolo per la gestione della Politica agricola comune (Pac) 2015 per destinarli ad altre politiche comunitarie. Una decisione frutto della decisione del Consiglio di rivedere al ribasso i tetti di spesa per il prossimo anno. La Commissione aveva proposto 145,6 miliardi di euro in impegni di spesa e 142,1 miliardi in pagamenti, il Consiglio li ha ridotti rispettivamente di 0,5 miliardi e 2,1 miliardi. Come fare allora per sostenere le voci di bilancio tagliate?
Si spostano risorse da un capitolo all’altro. L’esecutivo comuntario ha deciso di impiegare 448,5 milioni di euro inizialmente previsti per il settore agricolo per destinarli a Programma per la ripresa economica europea (145 milioni), strumento di cooperazione allo sviluppo (87 milioni), programma quadro di ricerca Horizon 2020 (75 milioni), strumento europeo di vicinato (50 milioni), progetto Life+ (35 milioni), fondo europeo per la pesca (16 milioni), strumento per il contributo alla pace e alla stabilità (10 milioni), dogane (9 milioni), Europa creativa (5,5 milioni), Operazioni e strumenti finanziari (5,5 milioni), strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (5 milioni), Soluzioni per le amministrazioni pubbliche europee (4 milioni) e lotta anti-frode (1,5 milioni).
“Sottrarre risorse agli agricoltori per ridare ossigeno alle altre politiche europee è una pratica inaccettabile”, critica Paolo De Castro, coordinatore S&D in commissione Agricoltura del Parlamento europeo. “E’ una pratica che non tiene conto del valore strategico che il settore ha nel panorama economico comunitario”. A detta di De Castro “si tratta di una decisione pesante, che va a sommarsi alla mancanza di un miliardo di euro necessario a far fronte ai pagamenti dei fondi strutturali per lo sviluppo rurale”. Non solo. “Prelevare gli aiuti ai produttori colpiti dall’embargo russo dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi agricoltori è una beffa insostenibile per un settore che sta pagando duramente una crisi che non ha originato”. L’auspicio di De Castro è che la nuova Commissione “sia maggiormente consapevole del ruolo economico dell’agroalimentare europeo e che il nuovo commissario all’Agricoltura, Phil Hogan. difenda le sue prerogative nel bilancio Pac”.