Dietrofront degli indipendentisti catalani: il referendum indetto per il 9 novembre è stato annullato. Lo hanno deciso gli stessi promotori, dopo mesi di acceso dibattito e aperte provocazioni al governo centrale spagnolo. “Non costituiremo uno Stato attraverso il referendum”, ha annunciato il presidente della ‘Generalitat’, Artur Mas, nel corso di una conferenza stampa nella sede del governo catalano in cui ha annunciato che il 9 novembre si terrà comunque una “consultazione” della popolazione, una sorta sondaggio aperto a tutti i cittadini con più di 16 anni che saranno chiamati a recarsi alle urne per conoscere l’opinione dei catalani sul futuro della regione. Un cambio di rotta dovuto alla mancanza di garanzia legali per un processo dai forti connotati anticostituzionali. Il referendum indetto dallo stesso Mas riguardava non l’intera popolazione spagnola ma solo una parte – quella catalana – e proprio per questo motivo la Corte costituzionale spagnola l’aveva sospeso dopo il ricorso del governo di Madrid. Evidentemente Mas ha capito che avrebbe perso nel braccio di ferro con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, e quindi ha annunciato che i piani sono cambiati e che proporrà ai partiti indipendentisti di convocare una consultazione alternativa (su cui non ha voluto fornire dettagli) per conoscere l’opinione dei catalani sul futuro della regione.
“Non vogliamo dar spago al nostro avversario”, la spiegazione di Mas, che dimostra o una prudenza tardiva oppure la natura puramente provocatoria dell’attuale dirigenza politica catalana. Quale che sia la realtà, l’Europa tira un altro sospiro di sollievo, dopo la vittoria del “no” nel referendum per l’indipendenza in Scozia, il ritiro di quello catalano.