Flessibilità sì, ma non al di fuori del patto di stabilità. Jeroen Dijsselbloem tiene il punto. Il presidente dell’Eurogruppo, al suo arrivo a Lussemburgo per la riunione dell’organismo che presiede, evita di entrare nel merito delle leggi di stabilità che gli stati membri stanno per presentare alla Commissione europea, ma ribadisce che non saranno fatti né sconti né regali ad alcuno. “E’ troppo presto per parlare delle leggi di stabilità, di cui sentiamo solo qualche dichiarazione”, premette l’olandese. Nel dibattito sui vincoli di deficit e debito, aggiunge, “una buona cosa sarebbe trovare una soluzione per tutti i budget dei vari paesi applicando i margini di flessibilità previsti dal patto di stabilità, ma nessun accordo verrà preso al fuori del patto”. Anche perché la situazione non è tale da consentire deroghe. “Non credo a questa storia della recessione”. Al contrario “se guardiamo alle cifre il prossimo anni in molti paesi avremo crescita”. Chi invoca allentamenti della morsa del rigore rimarrà dunque deluso: non ci saranno ripensamenti. “Consolidamento di bilancio e riforme strutturali” sono le vie maestre indicate ancora una volta da Dijsselbloem. Il resto si vedrà.
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