“La ripresa economica globale è anemica, disomogenea e più debole di quanto avevamo previsto. Ancora non capiamo quando si innescherà veramente la ripresa, che sembra allontanarsi”. Lo dice Pier Carlo Padoan, intervenendo all’ottava riunione del Partenariato parlamentare tra Asia e Europa (Asep). Una sede informale in cui si discute di governance globale dell’economia e di collaborazione tra i Paesi dei due continenti.
Il ministro dell’Economia ha espresso la convinzione che, per uscire dalla crisi economica, sia una “priorità fondamentale per il mercato del lavoro rimuovere gli ostacoli agli investimenti pubblici e privati”. Secondo il titolare di Via XX Settembre, “servono interventi mirati ad aumentare gli incentivi agli investimenti e a promuovere tutte le riforme strutturali che mobilitino investimenti privati”.
La ricetta di Padoan è quindi la stessa che l’Italia propone in Europa: un “mix di politiche dal lato dell’offerta e da quello della domanda”. Gli “stimoli per la domanda – prosegue il ministro – porteranno a una ripresa con l’aumento dell’occupazione”. Padoan ha riassunto la strategia “suggerita dalla presidenza italiana” del semestre europeo in “tre pilastri”: nuovi investimenti, riforme strutturali e rafforzamento del mercato unico.
Il titolare dell’Economia sottolinea come “questa crisi così profonda e prolungata non possa essere superata senza il coordinamento tra tutti i Paesi del G20, inclusi quelli asiatici”. E garantisce che “l’Italia si impegnerà per sostenere questa dinamica sia a livello globale sia in Europa”.