Si è aperta ieri all’Auditorium Parco della Musica Maker Faire Rome 2014- The European Edition, la seconda edizione europea della fiera nata a New York che riunisce inventori, artigiani e guru dell’era digitale provenienti da ogni parte del globo. La fiera delle invenzioni per un mondo migliore durerà fino a domenica 5 ottobre.
Preceduta dalla Innovation Week, con una serie di dibattiti e incontri assai stimolanti, la Opening Conference, dal titolo significativo Let’s make! (A Better World) ha visto succedersi sul palco della Cavea, tra i keynote speaker, oltre a Massimo Banzi (co-invintore dell’hardware open source Arduino) e, al mattino lo scrittore e blogger Cory Doctorow, l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti che fra poco partirà per una lunga missione spaziale sulla Iss portando con sé molti strumenti da maker.
Cristoforetti ha aperto la giornata mostrando le attrezzature della sua prossima missione: dalla tuta spaziale al cibo, ma anche la nuova stampante 3D che si aggiungerà a quella già in uso sulla Stazione Spaziale Internazionale e che consentirà di costruire pezzi di ricambio per astronavi.
Il secondo keynote è stato quello di Cory Doctorow, il blogger, giornalista e attivista in favore della liberalizzazione del copyright. I computer, secondo lui, sono il centro nevralgico di tutte le attività del nostro secolo e se ci saranno problemi arriveranno da loro, quindi è bene che ce ne occupiamo da subito. Print Food ha poi portato una serie di speaker legati agli ultimi progetti di stampa 3D: il cuore e i polmoni, ma anche l’automobile e addirittura cibi commestibili (che non abbiamo assaggiato).
La sessione del pomeriggio è iniziata con lo speciale concerto di un’orchestra completamente robotizzata, che ha suonato, a dire il vero molto bene, grandi classici del rock ‘n roll come Johnny Be Good di Chuck Berry. Si sono poi susseguiti gli interventi di Riccardo Luna, organizzatore dell’evento e co-inventore della scheda elettronica tuttofare Arduino, Dale Dougherty, fondatore e Ceo di Maker Media che alla domanda del primo su quale sia la vera Maker Faire europea ha risposto: “Roma!”, per la gioia del pubblico in sala. Mariana Mazzuccato, la nota economista italiana, ha poi spiegato perché anche questa “rivoluzione senza permesso” ha bisogno di uno Stato innovatore, e a un certo punto ha chiesto polemicamente in inglese: “ma dove sono gli investimenti per l’innovazione in Italia?”.
Si sono poi susseguiti l’intervento di uno dei fondatori di Kickstarter e re del crowdfunding, del cyborg artista Neil Haribisson, e del maker cinese Eric Pan, sostenitore dell’Open Source Hardware, che ha ammiccato alla platea italiana dicendo: “Voi italiani siete bravi a fare il caffè e cucinate bene. Noi cinesi siamo buoni ingegneri. È il momento di fare qualcosa insieme!”
Tra le tante le istallazioni presenti alla Fiera, spiccano Make in Italy, stand dedicato alla storia e al futuro delle invenzioni del nostro paese, fra cui il robottino Leonardo e One Million Dreams, che proietta su due schermi gli stati d’animo nati dai sogni delle genti del mondo tratti dai loro status sui social network.
Quest’anno per la Call4Makers sono arrivati oltre 600 progetti, 74 talk e 42 workshop da 33 nazioni. Maker Faire Rome ha lanciato anche una Call4School dedicata ai progetti nati e sviluppati tra i banchi di scuola, e non a caso proprio l’apertura di oggi è dedicata ai giovani inventori.
Fra le invenzioni dei ricercatori e dei docenti universitari invece spiccano ancora alcuni oggetti stampati in 3D, come la bicicletta che può seguire la crescita del bambino da 0 a 7 anni e altri prodotti di utilità più generale, come la stazione che ricarica i veicoli elettrici in soli quindici minuti, il microscopio digitale che visualizza gli oggetti in 3D e, in campo medico, l’esoscheletro per far muovere i piccoli affetti da emiplegia.
Le invenzioni degli studenti delle Università italiane, ognuna con un suo stand, che si potranno ammirare all’Auditorium spaziano dal registratore di ritmi che trascrive da solo le note, all’impugnatura personalizzata tramite stampa in 3D ad esempio per manubri di bicicletta e racchette da tennis, dal papillon in legno da dipingere a piacere, al videogioco che promuove la raccolta differenziata.