Innovazione, mercati internazionali e accesso al credito: sono le tre leve sulle quali deve poggiare la strategia per lo sviluppo delle piccole e medie imprese dell’Ue. E’ il parere di Federica Guidi, intervenuta all’Assemblea 2014 delle Pmi europee, che si è riunita oggi a Napoli alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il quale ha assistito con interesse senza tuttavia intervenire.
La prima delle tre leve, l’innovazione, deve essere perseguita attraverso “una maggiore osmosi tra la ricerca e il sistema delle imprese”, ha indicato Guidi, sottolineando che l’esecutivo italiano, con la Legge di stabilità, cercherà di “sostenere gli investimenti delle imprese italiane, orientandole proprio su ricerca e innovazione”, con “il credito di imposta” e “agevolazioni fiscali alle start-up”.
Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, Guidi ha sottolineato che “per rendere più forti le Pmi dell’Ue” è necessario “accompagnare le imprese verso i mercati globali”, intervenendo con “azioni di informazione e promozione verso nuovi mercati” e “semplificando le pratiche doganali attuali”. In questa chiave, secondo il ministro, “sono importanti gli accordi di libero scambio con gli Stati uniti”.
Infine, sull’accesso al credito, il ministro ha ricordato che “l’accesso al credito continua a essere un problema per le piccole e medie imprese europee”. Quindi ha indicato la sua ricetta. “Credo ci sia bisogno di sostenere le linee di finanziamento – ha spiegato – concordando le azioni dei governi nazionali con quelle della Bei”. Per il ministro lo strumento che va ulteriormente implementato è quello dei minibond, che “stanno dimostrando di funzionare bene”.
All’Assemblea è intervenuto anche Ferdinando Nelli Feroci. Il commissario europeo per l’Industria ha annunciato che “la nuova Commissione Ue sta selezionando proposte per varare un nuovo ‘Small business act’”, ricordando che “quello del 2008 ha avviato una prima strategia di sostegno per le Pmi, con direttive importanti come quella sui ritardi dei pagamenti della Pa e quella sugli appalti”.
Nelli Feroci ha poi espresso la convinzione che, “nei prossimi anni, il 90% della crescita” arriverà dalle “economie emerse al di fuori dell’Ue”. Per questo il commissario assegna un ruolo di rilievo “agli accordi commerciali con gli Stati uniti e il Giappone e alle relazioni economiche con Cina, Vietnam e Thailandia”.