Che ci va a fare Pierre Moscovici in audizione dai deputati questo giovedì mattina? Andrà a spiegare che lui non farà favoritismi per i francesi? Auspicabile, ma inutile, visto che il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker l’ha reso un’anatra zoppa ancor prima di cominciare.
Per tranquillizzare Berlino il popolare lussemburghese ha svuotato il ruolo di Moscovici di qualsiasi senso: in una “Decisione” il presidente della Commissione ha messo nero su bianco che “ogni decisione che richiede l’approvazione della Commissione deve essere preparata e sottoposta al signor Dombrovskis (lettone, noto falco in economia), in quanto vice-presidente per l’euro e il dialogo sociale, congiuntamente al signor Moscovici”. Unico caso di citazione nominale esplicita. Il francese, di fatto, dovrà spiegare ai deputati cosa ci sta a fare nella Commissione se neanche può preparare un documento da presentare al collegio, e i parlamentari, molti parlamentari, saranno schierati dalla sua parte, nel tentativo di ristabilire un equilibrio tra “falchi e colombe” che Juncker ha demolito, ponendo, nel settore economico, tutti i falchi in posizione di controllo rispetto alle colombe.
Giovedì mattina probabilmente si comincerà a vedere se il grande disegno del partito popolare europeo di Angela Merkel teso al controllo totale della Commissione (e al quale Junker si sta piegando volentieri) avrà successo. Dopo aver umiliato i socialisti nei numeri tra i commissari, con solo otto posizioni contro le quattordici del Ppe (a parità sostanziale di peso tra gli elettori europei) e i cinque del piccolo partito liberale europeo, la macchina messa in piedi dal lussemburghese riuscirà a funzionare?