No all’imposizione da parte di Mosca di nuove barriere commerciali tra Russia e Ucraina. L’avvertimento arriva dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso che, con una lettera al leader del Cremlino, Vladimir Putin, parla di “forti preoccupazioni” per la “recente adozione di un decreto del governo russo che propone nuove barriere commerciali tra Russia e Ucraina”. Una simile misura, contesta Barroso, “contravverrebbe” l’accordo raggiunto nel corso del trilaterale dello scorso 12 settembre, quando i rappresentanti di Kiev, Mosca e Bruxelles hanno concordato di rinviare a inizio 2016 la creazione di un’area di libero scambio tra Ue e Ucraina proprio per avere più tempo di fugare i timori russi.
La missiva del capo dell’esecutivo Ue risponde a quella con cui lo scorso 17 settembre, Putin aveva chiesto una completa revisione dell’accordo di associazione siglato da Kiev e Bruxelles. Va bene il dialogo con la Russia, risponde Barroso, ma l’accordo di associazione tra Unione europea e Ucraina “rimane un accordo bilaterale” e in quanto tale “ogni modifica può essere effettuata solo su richiesta di una delle due parti e con l’accordo dell’altra”.
Bruxelles ricorda poi che l’accordo raggiunto nel trilaterale “chiarisce che tutti questi passi sono parte di una complessivo processo di pace in Ucraina, che rispetti l’integrità territoriale e il diritto del Paese di decidere il proprio destino”. Quindi “tutte le parti dovrebbero applicare in buona fede le conclusioni” a cui si è giunti durante l’incontro.
Barroso tiene comunque aperta la porta al dialogo e sottolinea che sono previste “ulteriori consultazioni su come affrontare le preoccupazioni sollevate dalla Russia” e che la Commissione Ue è “pronta a continuare ad impegnarsi per combattere la percezione di un impatto negativo sull’economia russa come risultato dell’implementazione della creazione di un’area di libero scambio” tra Ue e Ucraina. L’esecutivo comunitario, assicura ancora il presidente, “rimane pienamente impegnato a contribuire ad una soluzione pacifica” al conflitto e si augura “progressi decisivi” nei colloqui sul gas dopo l’accordo provvisorio trovato per l’inverno.