Lo slittamento in avanti di 15 mesi per la creazione di una zona di libero scambio tra Ucraina ed Unione europea non basta, l’accordo di associazione siglato tra Kiev e Bruxelles va completamente rivisto. A chiederlo è il presidente russo, Vladimir Putin che ha scritto una lettera direttamente al capo della Commissione europea, José Manuel Barroso. In realtà Putin non si limita a chiedere ma minaccia “immediate e appropriate misure di ritorsione” se l’accordo verrà applicato in qualcuna delle sue parti.
Nella lettera, che il Cremlino fa sapere di avere inviato anche alle autorità ucraine, il presidente russo chiede che il tempo guadagnato posticipando l’entrata in vigore delle parti commerciali dell’accordo fino a inizio 2016 (posticipo concordato tra Ue, Ucraina e Russia), sia utilizzato per aprire negoziati con cui rivedere complessivamente l’intesa. L’accordo, però, nel frattempo è stato ratificato sia dal Parlamento europeo, sia dalla Rada ucraina.
“Posso confermare che il presidente Barroso ha ricevuto la lettera”, ha fatto sapere la portavoce dell’esecutivo comunitario, Pia Ahrenkilde. Da parte sua, ha aggiunto, la Ue “non cerca alcuna modifica all’accordo” e l’accordo, ricorda Bruxelles, “è bilaterale”, dunque l’unico altro attore ad avere voce in capitolo è l’Ucraina che è “libera e sovrana di fare scelte corrispondenti ai suoi interessi nelle sue relazioni esterne”.