Il Presidente eletto della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel quadro della ri-organizzazione dell’esecutivo comunitario ha sottratto i servizi per la salute e le politiche farmaceutiche dalla responsabilità della Direzione Generale Salute e Consumatori (Sanco) per affidarli alla DG Mercato interno, come cinque anni fa. “Una scelta sbagliata”, attaccano alcune Ong ed euro-deputati, secondo cui la Dg Mercato interno è “molto più vicina alle lobby”. In seguito a questa decisione ora l’Agenzia europea dei medicinali, che ha sede a Londra e che è responsabile delle autorizzazioni per i prodotti medicinali, risponderà a entrambe le Dg.
Secondo quanto riporta il sito EuObserver, le critiche a questa riorganizzazione dell’esecutivo comunitario sono arrivate da più parti. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, in una lettera a Juncker del 26 settembre, ha chiesto che le unità siano riposte sotto la Dg Salute così come l’Agenzia dei medicinali. Anche il ministro belga della Salute Laurette Onkelinx, vede questo spostamento di competenze come “un incomprensibile passo indietro”. “Considerare i prodotti per la salute come una merce mette seriamente a rischio la salute pubblica”, ha dichiarato il ministro, “è ora di mettere fine alla commercializzazione della salute”,
Juncker, tuttavia, difende convintamente il riassetto organizzativo: a Schulz, nella lettera di risposta, ha spiegato che questo spostamento riflette la strategia per un mercato interno più profondo ed equo. “Mi assicurerò”, ha scritto, “che la salute pubblica sia almeno importante quanto le considerazione sul mercato interno”
Lo spostamento delle competenze è stato accompagnato da un rafforzamento delle responsabilità in seno al portafoglio Mercato interno, industria, imprese e Pmi che, affidato alla polacca Elzbieta Bienkowska, si occuperà anche di tecnologie per la salute, cosmetici e prodotti medicinali. Operazione necessaria, giustifica Juncker rivolgendosi ad alcune Ong che hanno avversato le nuove mosse, “per convincere la Polonia a mandare un commissario donna con esperienza, obbiettivo per cui ho lottato tutta l’estate”.
Dall’altra parte esultano alcuni lobbisti che lavorano per le industrie farmaceutiche che, citati da euobserver, seppur in forma anonima, hanno dichiarato come lo spostamento di responsabilità tra le due Direzioni Generali “ci renderà la vita più facile”, visto che la Dg mercato interno è “più pragmatica”. “Con l’assetto precedente nell’ultima commissione Barroso”, continuano i lobbisti, “anche organizzare un incontro con i funzionari della Dg Salute per spiegare la nostra visione era impossibile”.