I valori di cittadinanza e identità europea, “trovano una base giuridica nel trattato di Maastricht ed una valoriale nei valori democratici della Carta europea dei diritti fondamentali”. Il commissario designato per l’Educazione, Cultura e giovani, l’ungherese Tibor Navracsics, ha risposto così alle domande postegli in forma scritta dalla commissioni parlamentare competente in materia di istruzione. Navracsics è uno dei commissari che rischiano la bocciatura per il fatto di essere un fedelissimo del controverso presidente Viktor Orban, membro del suo stesso partito Fidesz, ma soprattutto per aver preso parte al progetto della nuova costituzione del Paese, riscritta in senso illiberale. Con queste parole il commissario designato ha cercato di convincere i suoi critici che rispetterà i valori comunitari. Ma di sicuro sul punto i deputati torneranno, e con insistenza, al momento dell’audizione vera e propria.
“Dobbiamo partire dal presupposto che la percezione dell’Ue ha sofferto ultimamente, quindi esplorerò nuove vie, usando le nuove tecnologie, per illustrare ai giovani i benefici quotidiani della cittadinanza europea”, ha scritto ancora Navracsics secondo cui “i giovani sono il futuro” e “l’educazione è il principale pilastro da costruire per creare un’Europa democratica basata sulla mutua comprensione”.
In merito alle competenze personali, decisive per ricoprire la carica di commissario, l’ex ministro degli Esteri si è detto adatto al ruolo poiché viene “da una famiglia di insegnanti e sono io stesso un docente universitario”. Così come il background professionale, a suo dire, è sinonimo di competenza in materia di politiche giovanili: “Ho un’esperienza di lungo corso sulle questioni trattate dal portafoglio all’Educazione, avendo pianificato e avviato diverse azioni anche durante la Presidenza ungherese del 2011”, in cui ricopriva il ruolo di supervisore dei programmi nel campo della giustizia con lo scopo, ricorda, “di creare un’Unione vicina alla gente e ai suoi cittadini”.
Altro punto cruciale, su cui Navracsics si è misurato nel rispondere, è quello dell’integrazione socio-culturale. A tal proposito ha citato il suo contributo nel fare adottare il “Framework Ue per le strategie di integrazione dei Rom”, che giudica “un risultato di importanza storica, essendo la prima volta che gli Stati membri si accordano su normative con lo scopo di migliorare la situazione della popolazione Rom”.