Terrorismo e immigrazione. L’Italia chiede un maggior impegno a livello europeo su due temi di scottante attualità. “Viviamo in tempi di grandi cambiamenti e di grandi minacce”, rileva Angelino Alfano, ministro dell’Interno a Bruxelles per rappresentare la presidenza italiana del Consiglio Ue alla conferenza sulla ‘Strategia per la sicurezza dell’Ue’. Ci sono le crisi siriana e mediorientale, le turbolenze in Sahel, le incognite egiziana e libica. E poi c’è c’Isis, lo Stato islamico dell’Iraq e del levante. “Le nuove sfide impongono un rinnovamento delle nostre politiche di sicurezza”, sostiene Alfano, che invoca interventi a livelli europeo e nazionali. “A livello di Unione europea credo che occorra rafforzare la registrazione dei passeggeri in ambito Schengen per quanto riguarda voli e transiti”. Ciò, precisa, al fine di “monitorare al meglio la possibilità che qualche europeo vada su quei teatri di guerra a combattere, e che magari, dopo essersi ulteriormente radicalizzato, torni indietro con la volontà di realizzare quella strategia dei ‘mille tagli’” concepita dai teorici di Isis.
A livello nazionale “l’allerta in Italia è elevata, elevatissima, perché l’Italia fa parte di quella grande comunità sotto l’attacco di un sedicente Stato”. Alfano ha in serbo due proposte: uno “stretto” controllo di polizia sui soggetti che possono essere considerati “a rischio”, quanti cioè “possono recarsi in territori di guerra”, e la possibilità di punire chiunque voglia andare nei territori di guerra di propria spontanea volontà. Proposte di legge “pronte” e che “saranno presentate in Consiglio dei ministri e al Parlamento”, annuncia Alfano.
La sicurezza dell’Ue passa anche per Frontex, l’agenzia europea incaricata di gestire il controllo delle frontiere esterne. Alla Commissione europea e ai Paesi membri dell’Ue la presidenza italiana torna a chiedere maggior impegno per il controllo e la gestione dei flussi migratori. “La sicurezza delle frontiere è una componente primaria e al tempo stesso trasversale della sicurezza europea”, evidenzia Alfano, per il quale “occorre avanzare in termini molto duri e decisi nel dossier su ‘smart borders’, e aumentare le capacità di assistenza operativa di Frontex per fare sì che possa essere in grado di sostenere i Paesi più sottoposti alla pressione migratoria”. E poi, cosa importante, questa, per l’Italia, occorre “garantire la piena funzionalità degli esistenti meccanismi di solidarietà degli Stati membri”.