Lunedì inizieranno le audizioni dei possibili futuri commissari europei. Non sarà affatto un passaggio formale ma un vero e proprio banco di prova che potrebbe costare la nomina a qualcuno di loro (cosa già avvenuta in passato ad esempio con l’italiano Rocco Buttiglione nel 2004), o il cambio del portafoglio assegnato. Sono soprattutto tre i commissari designati da Jean-Claude Juncker su cui saranno puntati i riflettori degli eurodeputati che hanno già espresso preoccupazione se non addirittura contrarietà.
Si tratta dell’ungherese Tibor Navracsics, a cui sono stati affidati i portafogli a Educazione, Cultura e giovani, reo di essere un fedelissimo del controverso presidente Viktor Orban e membro del suo stesso partito Fidesz, ma soprattutto di aver preso parte attivamente al progetto della nuova costituzione del Paese in senso illiberale. C’è poi il britannico Jonathan Hill, designato commissario alla Stabilità finanziaria, Servizi finanziari e Mercati, un ex lobbista considerato un rappresentante della City di Londra, il cuore finanziario della Gran Bretagna, e a cui dovranno essere affidate direttive come quella del tetto agli stipendi dei manager delle banche, fortemente osteggiata da David Cameron. “A chi renderà conto il barone Hill quando dovrà lavorare per la sua approvazione?”, è il dubbio che viene sollevato da più parti. C’è infine lo spagnolo Miguel Arias Canete, commissario designato a Energia e Clima, che è stato presidente di un’azienda petrolifera e titolare del 2,5% delle azioni di due imprese che si occupano dello stoccaggio e della fornitura di carburante per navi. Un conflitto di interessi che Canete ha provato ad eliminare venendo tutte le sue quote azionarie, un gesto che per molti non è abbastanza per dargli il via libera, almeno non per il portafogli di Clima e Energia.
Ai commissari sono già state inviate una prima parte delle domande per iscritto, e per iscritto arriveranno le prime risposte. Le audizioni vere e proprie si svolgeranno dal 29 settembre al 2 ottobre e poi lunedì 6 pomeriggio e martedì 7. Ogni commissario designato verrà ascoltato dalla commissione parlamentare con competenze afferenti alle proprie e quando queste commissioni dovessero essere più di una, le audizioni avverranno in seduta congiunta. Le ultime audizioni saranno quelle dei vicepresidenti che, con la nuova formula voluta da Juncker, avranno poteri maggiori. L’ultima in assoluto sarà quella del futuro braccio destro del Presidente Juncker, Frans Timmermans, che viste le competenze orizzontali assegnategli, sarà ascoltato dalla Conferenza dei presidenti, l’organo composto dai leader dei gruppi politici del Parlamento europeo, in una riunione aperta a tutti gli eurodeputati. Ogni Commissione poi darà il parere sul proprio commissario, un parere che però non è vincolante. Il voto di fiducia, previsto per la plenaria del 22 ottobre, avviene sull’intera squadra.