colonna sonora: Jovanotti – Penso Positivo
Dice che essere distruttivi è controproducente e quindi anche se le cose non vanno bene ma non hai una buona proposta alternativa devi avere fiducia e aspettare che tutto si sistemi. E intanto gli anni passano, i ghiacciai si sciolgono e la Salerno-Reggio Calabria è ancora da completare mentre le famiglie mafiose si spartiscono i (nostri) soldi degli appalti e Napolitano va al processo sulla trattativa Stato-Mafia ma pare che non abbia nulla da dire (che poi basterebbe una telefonata a Silvio).
Dice pure che non si deve fare confusione, che le cose vanno affrontate una alla volta e non si devono mischiare per esempio i disagi di un’autostrada che non c’è, con una tratta ferroviaria tra Roma e Milano sempre più veloce, una TAV che ancora non si capisce chi la voglia e perché, di un sud che non riesce ad uscire dai problemi mentre le emittenti si arricchiscono trasformando in sit-com le tragiche realtà abbandonate di quelle zone, di tangenti ovunque ci sia un cantiere e sempre con le stesse aziende coinvolte, di milioni di euri che mancano per coprire i buchi ma riappaiono per riempire le tasche, di un paese in crisi ma che va verso il cambiamento e l’innovazione. Da sessant’anni, senza arrivarci mai. Come un bambino che corre verso l’arcobaleno e alla fine muore di vecchiaia.
Dice che la memoria è fondamentale per non ripetere gli errori del passato e allora uno prova a ricordare di quando si è smesso di parlare ogni giorno di Mafia perché tanto chi cercava di sconfiggerla era saltato in aria e qualcun altro scendeva in campo per far cessare le bombe e fare (gli) affari (propri), di quando per falso in bilancio si andava in galera, di quando tre milioni di persone scesero in piazza per difendere l’articolo 18, di quando ancora si scendeva in piazza, di quando si disse che per non ripetere l’esperienza semidemocratica berlusconiana bisognava fare subito una legge sul conflitto di interessi, di quando fu stravolta la legge elettorale rendendola “una porcata” (cit.) e fu poi chiaro che andava riformata (visti pure i disastri successivi), di quando un partito politico diceva chiaramente di essere contrario ad un decreto chiamato “anti-corruzione” e faceva di tutto per mettere i bastoni tra le ruote alle indagini e all’informazione, di quando in un paese nel caos più totale è arrivato un giovanissimo rottamatore pieno di voglia di fare e di innovare, di quando quell’innovatore ha iniziato a parlare e promettere e farci sognare come neanche quello che era sceso in campo per fare contenta la Mafia era riuscito a fare col suo “contratto degli italiani”, di quando quello stesso innovatore è andato subito a cercare un accordo proprio con quello lì, quello della mafia e della P2, di quando ad un certo punto lo vedi che è negli Stati Uniti insieme ad Obama che continua a parlare e ti rendi conto che la legge sul conflitto di interessi ancora non c’è, la legge elettorale è ancora quella che ha fatto solo danni, la corruzione è ovunque, il nepotismo regna sovrano, la Salerno-Reggio Calabria non è terminata, gli italiani ancora non hanno lavoro e per risolvere il problema si pensa di abolire l’articolo 18, quello per cui quando ancora si scendeva in piazza eravamo scesi in tre milioni.
Dice che bisogna essere positivi e guardare il futuro con ottimismo. Io ci provo, solo che c’è tutta ‘sta gentaccia che mi si mette davanti a coprire la visuale.
Buon uichénd a chi invece di criticare costruisce nuove idee, ma poi ci deve pagare il pizzo.