Sistema della piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti, intesa con le banche e creazione del fondo di garanzia del ministero dell’Economia, deroghe per Regioni ed enti locali al Patto di stabilità interno. Sono alcuni degli strumenti che il governo italiano ha individuato per risolvere il problema dei ritardi dei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Sulla carta va tutto bene, ma nella pratica è tutto ancora da verificare. Questo il giudizio del commissario europeo per l’Industria, Ferdinando Nelli Feroci, che ha intenzione di fare del nostro Paese un ‘sorvegliato speciale’. La mia idea è quella di mettere in moto un meccanismo di scambio di informazione con l’Italia per un monitoraggio periodico” della situazione.
Premessa: la Commissione europea, spiega Nelli Feroci a margine del consiglio Competitività, “ha esaminato e continua ad esaminare” la risposta che l’Italia ha inviato a Bruxelles per spiegare come il governo sta affrontando il problema del ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione, e “l’analisi accurata ci conferma che si sta andando verso la direzione giusta”. C’è però un problema; la Commissione “dovrà verificare, dati alla mano, che il sistema funzioni per poter chiudere la procedura d’infrazione” aperta a carico dell’Italia a metà luglio. Allo stato attuale “non sono in grado di chiudere la procedura”, ammette Nelli Feroci, e questo perchè non a Bruxelles non si dispone di elementi tangibili. Per questo motivo “la mia idea è quella di mettere in moto un meccanismo di scambio di informazione con l’Italia per un monitoraggio periodico” della situazione e “sulla base di tale monitoraggio valutare se chiudere l’infrazione”. Decisione, quest’ultima, che comunque verrà presa dalla Commissione Juncker.