L’obbiettivo del mediatore europeo, l’irlandese Emily O’Reilly, è far sì che il partenariato transatlantico per il commercio, l’accordo di libero scambio tra Usa e Ue (cosiddetto Accordo TTIP), che “può influenzare significativamente la vita dei cittadini europei” sia frutto di processi negoziali quanto più aperti possibili. L’esecutivo comunitario, nel condurre i negoziati per l’Accordo, dovrebbe rendere pubblici più documenti rispetto a quanto fatto finora.
Il mediatore europeo ha aperto una consultazione con cui i soggetti interessati possono dire la propria sulle misure concrete che la Commissione dovrebbe intraprendere per rendere più trasparenti i negoziati TTIP. Una volta conclusa la consultazione, il 31 ottobre, il mediatore farà tesoro dei suggerimenti ricevuti nell’inviare le sue richieste ai commissari coinvolti nelle trattative.
Già nel mese di luglio O’Reilly aveva avviato un’indagine nei confronti della Commissione europea concernente la trasparenza e la partecipazione pubblica in relazione ai negoziati TTIP. Anche il Parlamento europeo si era unito al coro che chiedeva una maggiore trasparenza e pubblicità dei negoziati, portando, come ammettono fonti del mediatore europeo, la Commissione ad aumentare la trasparenza del processo negoziale. Tuttavia, per diverse organizzazioni e individui non basta. Le richieste alla Commissione per una “maggiore partecipazione pubblica” proseguono.
Per questo motivo il mediatore ha deciso di rafforzare le sue pressioni ricorrendo a una consultazione in cui gli interessati hanno la possibilità di spiegare come “la maggiore trasparenza potrebbe incidere sull’esito dei negoziati”. Con l’invito ulteriore a fornire “esempi di buone prassi” incontrate a livello di altre organizzazioni internazionali e che possano essere applicate all’intera Commissione.
I suggerimenti, che O’Reilly potrà eventualmente pubblicare online, si possono presentare in una delle 24 lingue ufficiali dell’UE tramite mail, posta, fax.