“Stiamo cercando di strutturarci”. Cosimo sa che di lavoro da fare ce n’è tanto, per lui e per tutti gli altri. Tutti quelli, cioè, che fanno parte del club dell’Hellas Verona di Bruxelles. Un club che esiste, poco noto. Un club vecchio di anni, eppure giovanissimo. Un club ufficiale, ma tutto da costruire.
“L’abbiamo fondato nel 2010, e oggi è affiliato al Coordinamento calcio club” dell’Hellas. Eppure, nonostante la natura ufficiale, il club non figura da nessuna parte: manca un sito internet, manca un pagina facebook, non esiste alcun blog. “Presto creeremo un gruppo su Facebook”, promette Cosimo. Il grande cantiere giallo-blù è ancora aperto, ma il club è comunque una realtà. “Il club si chiama ‘In Europa… Hellas’”. Un nome non casuale, ci spiega Cosimo. Il nome deriva da uno storico coro scandito dai tifosi della curva dell’Hellas. “In Italia… Hellas/ in Europa… Hellas/ ovunque… Hellas/ per sempre giallo-blù”. E’ uno dei cavalli di battaglia dei butei dell’Hellas, i ragazzi della curva sud del Marc’Antonio Bentegodi, il tempio scaligero del calcio. E’ qui che Cosimo e soci vogliono portare il club. “Vogliamo esporre al Bentegodi la nostra bandiera”. Un obiettivo su cui si sta lavorando. C’è il bozzetto (elaborato da eunews), ora manca la sua trasposizione su stoffa. “Riprenderemo la bandiera inglese, solo che la croce sarà gialla su sfondo blu. E nella croce verrà scritto Bruxelles”. Cosimo e compagni non hanno dubbi: In Europa Hellas dovrà muoversi secondo tradizione. Molti club dell’Hellas hanno questa stessa bandiera: quello che cambia è solo il nome della città al centro della croce.
Il cammino del club Bruxelles del Verona non è di quelli semplici, ma comunque testimonia la passione che c’è attorno alla squadra. I sostenitori non sono molti. Anzi, “siamo pochi”, ammette Cosimo. Questo non può che rendere più lento il processo di strutturazione del club. Inoltre la storia sportiva recente del club è stata contraddistinta da continue retrocessioni. Quando il club nacque, nel 2010, l’Hellas era in C1. Un problema, perché per quanto internazionale possa essere Bruxelles è difficile trovare un posto dove vedere le partite di seconda e – ancor di più – terza divisione. All’inizio il club non era che un gruppetto di amici che si ritrovava nelle case per vedere l’Hellas sul computer, attraverso la trasmissione in streaming. Poi, finalmente, si è trovata una “sede”, un posto dove vedere le partite. E’ il Fat Boy’s di place Luxembourg, birreria tra le più note e frequentate della città. I membri di In Europa… Hellas si ritrovano lì, ed è lì che danno appuntamento a tutti i sostenitori e i simpatizzanti del Verona. “Cerchiamo gente che ama il Verona”. Cosimo, del resto, l’ha messo in chiaro sin da subito. “Stiamo cercando di strutturarci”. Anche dal punto di vista delle adesioni. Oggi si conta “una quindicina” di persone, ma spesso alle partite si presentano in sette-otto. Un po’ poco per un pub che deve trasmettere una partita appositamente per loro. “Allora capita che ci prendiamo quatto birre a testa”. Ebbrezza da Hellas.
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