Il Parlamento Europeo ha approvato per alzata di mano e col sostegno della stragrande maggioranza delle forze politiche, una risoluzione con cui i deputati del chiedono maggiori sforzi della comunità internazionale per contrastare l’epidemia di Ebola, considerando “l’urgente necessità di risorse e di capacità operativa, che includa risorse umane qualificate e materiale logistico”. Allo stesso modo sottolineano come “finora le la situazione sia stata sottovalutata dalla comunità internazionale”.
Considerata la grave inadeguatezza dei sistemi sanitari di questi paesi, da Strasburgo arriva chiaro l’invito rivolto alla Commissione europea a “elaborare per ogni paese colpito una valutazione dei fabbisogni per meglio coordinare l’invio di personale sanitario, laboratori mobili, indumenti protettivi e centri di trattamento”.
Per i popolari è il momento per l’Europa di dimostrare tutta la sua leadership, per aiutare la popolazione dei paesi dell’Africa occidentale ma anche, come afferma il deputato del Ppe Davor Ivo Stie, per proteggere “la nostra sicurezza e quella dei nostri cittadini”. Per la socialista Linda McAvan, presidente della Commissione Sviluppo, bisogna subito convocare un summit ministeriale per approvare una strategia immediata comune. “Non permetteremo che sia un’altra crisi dimenticata una volta che non sarà più in fra i titoli delle notizie”, avverte la deputata. Sulla stessa linea i liberali dell’Alde che attraverso il portavoce per lo Sviluppo Charles Goerens richiamano l’attenzione sulle conseguenze economiche devastanti, con la produzione dei paesi colpiti ferma in vari settori.
L’ok al testo è arrivato da parte di tutti gruppi politici, non sono tuttavia mancate polemiche da parte della Sinistra unitaria Gue e dei Cinque stelle sulle modalità di aiuto e di intervento. I primi puntano il dito contro l’invio di risorse di difesa militare perché, dicono, “servono medici, unità di isolamento, e forniture mediche di base”, e l’esempio da seguire è quello di Cuba che “ha inviato più di cento specialisti”. I Cinque stelle, per bocca del capo delegazione Ignazio Corrao, denunciano lo scarso numero di deputati presenti durante la discussione in plenaria: “Stiamo qua a discutere di una epidemia che potrebbe avere proporzioni bibliche se non interveniamo immediatamente, ed invece l’Aula si presenta praticamente deserta”, segno che regna “tanta ipocrisia”.
L’epidemia dallo scorso marzo ha infettando quasi 4mila persone e causato oltre 2mila morti. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità se non si interviene tempestivamente il numero dei pazienti colpiti potrebbe superare i 20mila nel corso dei prossimi tre mesi.