Al bilancio comunitario del 2015 sono stati proposti dagli Stati membri tagli di 552 milioni in impegni e 2,1 miliardi in pagamenti rispetto alla proposta originaria della Commissione. “Come negli anni precedenti, ci sono risorse insufficienti per saldare le fatture in scadenza quest’anno, è una scelta irresponsabile”, ha attaccato il presidente della commissione parlamentare Bilanci Jean Arthuis (Alde), nel dibattito sul tema a Strasburgo con la presidenza italiana.
Secondo la proposta del Consiglio il budget dell’Ue per il prossimo anno dovrà essere di 145 miliardi in impegni e 140 in pagamenti. Al capitolo “competitività per crescita e occupazione” gli Stati membri hanno deciso di tagliare 323,5 milioni di euro in impegni e 1,3 miliardi in pagamenti, tagli consistenti riguardano anche i grandi progetti infrastrutturali e di ricerca. “Vogliamo che l’Europa possa uscire dalla crisi e diventare competitiva attraverso lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza. Per questo è essenziale rafforzare la ricerca e lo sviluppo, nonché i programmi di istruzione”, ha chiesto lo spagnolo Eider Gardiazábal Rubial (S&D), relatore per l’Aula del bilancio 2015.
Proposte riduzioni al Cef, il fondo per la realizzazione di infrastrutture nei settori trasporto, energetico, agenda digitale per complessivi 152 milioni di euro (-10,5% rispetto alla proposta della Commissione). Di questi, 11 milioni sono stati sottratti ai progetti di sviluppo della rete energetica europea. Mentre altri 55 milioni di euro sono stati tagliati alla voce “progetti energetici a sostegno della ripresa economica”. Sono stati anche tagliati i fondi a disposizione per la politica estera dell’Ue del 5,2% (378 milioni) e per il programma di protezione ambientale LIFE. Le uniche aree lasciate praticamente intatte dagli Stati membri sono l’agricoltura e lo sviluppo regionale (fondi strutturali).
Le riduzioni hanno riguardato anche il programma di ricerca Horizon 2020 in cui i ministri vogliono tagliare i finanziamenti per i nuovi contratti di 190 milioni e, nonostante le difficoltà già incontrate quest’anno a pagare le bollette già presentate, è stato proposta la riduzione dei pagamenti di 981 milioni. Tutto ciò, secondo la commissaria alla Ricerca, Máire Georghean-Quinn, si ripercuoterà su circa 600 progetti di collaborazione che coinvolgono 7mila partecipanti di cui 1.400 sono piccole o medie imprese ha spiegato in un dibattito sul tema.
“23,4 miliardi sono stati trasferiti al bilancio di quest’anno, perché non sono stati pagati nel 2013. Prevediamo che decine di milioni di euro, che verranno richieste entro la fine del 2014, saranno portati a loro volta nel 2015. Questo è tutto denaro da cui dipendono le università, Erasmus, le Pmi e gli enti locali. Si tratta di finanziamenti non più attuati a progetti e programmi negli Stati membri”, ha avvertito José Manuel Fernandes (Ppe).
Dopo la presentazione della posizione del Consiglio il Parlamento ha 42 giorni di tempo per elaborare la propria posizione che sarà votata in commissione Bilanci il 29 settembre e in plenaria il 22 ottobre. Inizieranno poi le le trattative tra le due istituzioni e la votazione finale sul compromesso raggiunto è prevista per il 26 novembre.