Gli eventi accaduti negli scorso giorni nel Mediterraneo “non sono incidenti ma omicidi”. Lo ha affermato Michele Cercone, il portavoce della commissaria agli Affari interni, Cecilia Malmstroem, riferendosi alla stima fatta dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) di 800 persone morte o disperse in mare mentre viaggiavano verso l’Europa soltanto da venerdì scorso a oggi.
“L’Europa sta facendo tutto il possibile”, ha dichiarato Cercone “ma quando ci confrontiamo con trafficanti senza pietà e contrabbandieri di esseri umani che uccidono immigrati in mare, tutte le misure e le azioni che possiamo mettere in atto non possono evitare queste tragedie”, finché “questi criminali saranno liberi di agire”. Per Cercone quello che deve allora fare la Commissione è “intensificare i propri sforzi, insieme alla comunità internazionale, per catturare questi trafficanti di esseri umani”.
Ma anche gli Stati membri possono e devono fare di più, ad esempio partecipando al progarmma di reinsediamento promosso dalla Commissione, che consiste nel “prendere rifugiati nei campi da fuori l’Ue e portarli al sicuro nei propri confini nazionali”. Una scelta che gli Stati devono fare autonomamente perché l’esecutivo, “non può obbligarli, ma soltanto finanziare le operazioni”, ha continuato Cercone spiegando che questo programma potrebbe salvare molte vite umane in quanto “eviterebbe a queste persone, che scappano da guerre e persecuzioni, di dover prendere un barcone” e affrontare i rischiosissimi viaggi nel Mediterraneo.