“Noi rispettiamo il 3%. Siamo tra i pochi a farlo. Da Europa dunque non ci aspettiamo lezioni, ma i 300 miliardi di investimenti #junker”. Lo scrive Matteo Renzi su Twitter.
Stesso messaggio con parole diverse, del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che facendo il suo ingresso alla riunione dell’Eurogruppo ha dichiarato: “Come la stessa Bce ammette nel bollettino il quadro macro è molto peggiore di sei mesi fa e c’è un’ovvia meccanica implicazione per i conti pubblici, noi rispetteremo gli impegni presi”, ha detto Padoan.
“Il target del 2,6% – ha aggiunto – era l’obiettivo compatibile con un quadro macro diverso, lo ripeto: noi rispetteremo i vincoli”. A chi gli ha chiesto se il rispetto del vincolo del 2,6% nel rapporto deficit-Pil volesse dire una manovra correttiva, Padoan ha così risposto: “Stiamo lavorando alla legge di stabilità che, per definizione, impatta sui conti, quando avremo i numeri sarete i primi a saperlo”.
Sul patto per la crescita con la Germania “non ci sono resistenze, c’è accordo”, ha aggiunto Padoan. “Il patto per la crescita è una proposta di tutti – ha sottolineato il ministro – è già sul tappeto. Come dicevo si tratta di riforme strutturali, mercato interno e finanza per la crescita”.