I commissari designati da Jean-Claude Juncker per far parte del nuovo esecutivo comunitario sono attesi all’esame del Parlamento europeo, e per alcuni di loro non sarà un compito facilissimo. Sono soprattutto tre quelli che sono attesi al varco da diversi gruppi politici che hanno già espresso preoccupazione se non addirittura contrarietà. Si tratta l’ungherese Tibor Navracsics, a cui sono stati affidati i portafogli a Educazione, Cultura e giovani, del britannico Jonathan Hill (Stabilità finanziaria, Servizi finanziari e Mercati) e dello spagnolo Miguel Arias Canete (Energia e Clima). Le audizioni dei 27 designati si svolgeranno nelle diverse commissioni parlamentari dal 29 settembre al 7 ottobre, a seconda dei portafogli i commissari potranno dover fare più udienze.
NAVRACSICS – “Quando iniziano le audizioni non si sa mai come andrà a finire. Vogliamo che sia fatto uno scrutinio rigorosissimo e solo alla fine decideremo le nostre posizioni”, ha avvertito il capogruppo dei Socialisti & Democratici, Gianni Pittella, che ha parlato di un “problema serio che riguarda la designazione del commissario ungherese che metteremo sulla graticola”, perché “nessun commissario può essere tale se non aderisce profondamente ai valori e ai principi dell’Ue”. Navracsics, 48 anni avvocato ed ex professore universitario, è attualmente ministro degli Affari esteri e del Commercio del controverso governo Viktor Orban, e membro del suo stesso partito, Fidesz, del quale però è considerato una voce moderata. “La candidatura di Navracsics è certamente politicamente controversa, se facciamo riferimento alla sua presenza nel Governo Orban, richiamato criticamente dal Parlamento Europeo e dalla precedente Commissione sui temi della libertà di informazione e dei media. Dovrà dare risposte esaurienti”, ha avvertito anche Silvia Costa, la presidente della commissione Cultura, che sarà incaricata di esaminarlo. “I popolari non possono dire di no a un commissario del loro partito e nell’ottica della Grande Coalizione anche i socialisti potrebbero essere morbidi con lui. E in più sembra che i liberali dell’Alde non siano intenzionati a creare troppo problemi a Juncker visto che hanno avuto posti chiave nell’esecutivo. Certo le audizioni per Navracsics non saranno facili ma alla fine potrebbe farcela con più facilità del previsto”, ci spiega una fonte del Parlamento Ue.
HILL – Per quanto riguarda il britannico (ed ex lobbista) Hill, l’accusa mossagli è di essere un rappresentante della City di Londra, il cuore del mercato finanziario britannico. “Su di lui c’è qualche ombra”, dichiara Pittella secondo cui non si può “assolutamente fare passi indietro alla regolamentazione che vogliamo dare alla finanza, il settore che è stata il vero problema durante la crisi”. Anche i Verdi hanno espresso forti perplessità sulla sua candidatura, così come i membri dell’Efdd, o almeno gli inglesi dell’Ukip, che lo criticano per ragioni opposte. “La scelta di Hill è una magnifico mossa machiavellica per implementare gli ordini di Bruxelles che amputeranno i mercati finanziari britannici”, ha affermato il loro portavoce Hermann Kelly. “Anche su Hill alla fine si potrebbe trovare però un consenso”, spiega ancora la fonte del Parlamento, “innanzitutto perché non è facile rigettare un commissario britannico proprio ora che infiammano i dibattiti dall’uscita dall’Ue, sarebbe un colpo che avrebbe un forte impatto sul dibattito del Paese. E poi perché molti deputati considerano intelligente la mossa di Juncker di aver affidato proprio ai britannici la regolamentazione dei mercati. Loro che si lamentano sempre con Bruxelles di ingerenza, con chi si lamenteranno adesso che il commissario è uno di loro?”.
CANETE – Più dure le critiche, ma limitate soltanto alla Sinistra unita Gue, ai Verdi e solo più moderatamente al gruppo S&D, quelle rivolte al commissario designato a Clima Energia, Canete. “È la persona sbagliata, non ha niente a che vedere con il Clima e probabilmente spingerà più per i combustibili fossili”, dichiara il portavoce dei Greens, Helmut Weixler. “L’industria petrolifera sarà lieta della nomina di Canete, noto per i suoi collegamenti alle compagnie petrolifere”, ha attaccato la capogruppo della Gue, Gabi Zimmer. Lo spagnolo è titolare del 2,5% delle azioni di una società dedicata allo stoccaggio e la fornitura di carburante per navi,un conflitto di interessi che ad alcuni non va affatto giù, ma che da molti altri non è ritenuto così grave da potergli far rimediare una bocciatura.
BRATUSEK E HOGAN – Qualche critica, anche se molto più limitata la riceveranno anche altri due commissari designati. La slovena Alenka Bratusek (Unione energetica), accusata di essersi auto candidata, e la cui nomina ha scatenato qualche mal di pancia tra popolari e socialisti (lei è liberale), e l’irlandese Phil Hogan inviso alla Gue.