Il Pse “non ha svolto un ruolo di coordinamento” e diversi governi socialisti “non hanno avuto coraggio” nelle trattative per la formazione della Commissione, e così ora i commissari socialisti sono solo 8 su 27. È una critica mirata quella della capo delegazione del Pd, Patrizia Toia, che loda invece l’operato del gruppo S&D al Parlamento europeo “che è riuscito a ottenere importanti miglioramenti nel programma iniziale di Jean-Claude Juncker”, e di alcuni governi, in primis quello italiano e francese, che hanno ottenuto posti chiave a Bruxelles.
“Come è possibile invece che il governo danese (guidato dalla socialista Helle Thorning-Schmidt, ndr) abbia proposto una liberale? Due sono le cose: o sono mancate le capacità o il coraggio”, e di sicuro “è mancato l’apporto del Pse”, attacca la Toia parlando con eunews. L’eurodeputata riconosce la maggiore abilità che ha dimostrato invece il Ppe. “Hanno troppo potere in questa Commissione ma io non mi arrabbio con chi il potere ce l’ha, ma con chi ce lo avrebbe e non lo ha saputo usare”, afferma.
I governi insomma, secondo Toia, si sono mossi in ordine sparso, riuscendo a conquistare posti importanti nel nuovo esecutivo ma risultando comunque sotto rappresentati. “Non posso non considerare positivo che Moscovici abbia gli Affari Economici, Mogherini sia Alto Rappresentante, che il vicario di Juncker sia Timmermans, che alla Cretu sia stata affidata la Politica regionale. Ma nell’insieme il risultato politico per i socialisti resta insufficiente, al di là del giudizio che diamo di questa Commissione, perché il nostro peso politico nella squadra non è adeguato”.
In questo le colpe sono da ricercare soprattutto nel Pse che “nell’insieme poteva pesare di più”, e non lo ha fatto, e ora è quindi giunto il momento di trarne le conseguenze. “C’è bisogno di una nuova classe dirigente”, e il Pd, forte anche del risultato elettorale alle europee che ne ha fatto la prima forza socialista dell’Unione, potrà e dovrà svolgere un ruolo centrale in questo processo di cambiamento. “Noi Democratici siamo entrati da poco e devo ammettere di non conoscere ancora a fondo la forza e la struttura di questa organizzazione in cui non ho militato, ma è evidente che c’è bisogno di forte miglioramento con l’iniezione di forze nuove che dimostrino maggiore abilità e coraggio”.