Magari dietro (per il momento non si vuole ancora escludere nessuna ipotesi), c’è soltanto un guasto tecnico. Ma desta non poche preoccupazioni la denuncia arrivata dalla Polonia: le consegne di gas dalla Russia sono quasi dimezzate, ha fatto sapere Pgnig, società polacca che si occupa di importazioni di metano. Già ieri si era registrato un 24% in meno mentre oggi si è arrivati addirittura a un calo del 45%. Un taglio che si ripercuote indirettamente anche sull’Ucraina che, da quando Mosca ha tagliato le forniture di gas al Paese, ha dovuto fare ricorso al flusso inverso proveniente da diversi Paesi europei tra cui la Polonia, che rivendono a Kiev anche lo stesso gas russo.“La Russia ha cominciato a ridurre le consegne di gas alla Polonia con l’obiettivo di tagliare il flusso inverso che riceviamo”, ha denunciato Igor Prokopiv, presidente dell’operatore ucraino, Ukrtransggaz, precisando che la riduzione è di circa quattro milioni di metri cubi. I polacchi, ha aggiunto, ci hanno chiesto due giorni di sospensione tecnica per trovare le risorse necessarie sul loro mercato e riprendere le consegne”.
Il colosso russo del gas Gazprom prontamente smentisce le accuse, bollando come “scorrette” le notizie in arrivo da Varsavia e assicurando che le consegne dirette in Polonia sono rimaste immutate, a quota 23 milioni di metri cubi al giorno. Intanto però notizie simili cominciano ad arrivare anche dalla Germania. La Russia ha ridotto “lievemente” le forniture di gas alla Germania, ha confermato un portavoce della compagnia tedesca E.On, senza quantificare la riduzione.
Bruxelles prende nota della situazione e per il momento aspetta di capire meglio cosa sta succedendo. “Siamo stati informati dalle autorità polacche della diminuzione dei flussi di gas dalla Russia e del fatto che si sta cercando di verificarne il motivo: se sia commerciale oppure tecnico”, commenta la portavoce dell’esecutivo comunitario per l’energia, Marlene Holzner. “Tutto quello che faremo – anticipa – dipenderà dalle cause dietro a queste riduzioni”. Per discutere ancora della situazione energetica, intanto, Bruxelles ha già messo in agenda, per il prossimo 20 settembre, un nuovo trilaterale.