Sono tre, secondo Barbara Spinelli, i vizi capitali della nuova Commissione: il trionfo della City di Londra, il prevalere delle esigenze di sicurezza e della Fortezza Europa nelle politiche d’immigrazione, il restringimento del pluralismo mediatico nella cultura. Il voto dato all’équipe di Jean-Claude Juncker è 5–, “e forse perfino 4+”.
L’eurodeputata GUE/NGL (lista “L’Altra Europa con Tsipras”) ha lamentato, in una dichiarazione pubblicata sul suo sito l’attribuzione del settore dell’economia reale (energia, crescita, economia digitale, occupazione, industria, ricerca e agricoltura) quasi esclusivamente a commissari di centro-destra. Inquietante anche il fatto che la nuova carica di commissario all’immigrazione venga accoppiata alla sicurezza interna – il compito è affidato non casualmente al ministro della difesa Dimitris Avramopulos – confermando il proposito di considerare immigrazione e sicurezza come due facce di una stessa medaglia.
Inoltre, il nuovo Commissario per la Cultura Tibor Navracsics, già vice-primo ministro ungherese, ha “condiviso e pienamente appoggiato la politica del Premier Orbàn, che non nasconde la sua avversione alla democrazia liberale ed è noto per aver drasticamente svuotato il pluralismo dei mezzi di informazione e la Costituzione”.La nuova Commissione, infine, trasmette l’immagine di una grande confusione fra allargamento, relazioni con l’Est dell’Unione e politica Euro-Mediterranea: “un’immagine del peggiore gattopardismo applicato alle politiche dell’Unione”. Le speranze si concentrano sulla figura del vicepresidente Frans Timmermans, socialdemocratico, cui il Commissario all’immigrazione dovrà rispondere: Timmermans avrà infatti la responsabilità della Carta dei diritti fondamentali e del rispetto dello stato di diritto.