Le alluvioni come quella del Gargano “non si possono più considerare eventi eccezionali, perché purtroppo sono diventati eventi ‘normali’”, e per questo “è chiaro che dobbiamo intervenire contro il dissesto idrogeologico non solo in emergenza ma anche in prevenzione”. È quanto ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a Bruxelles per un incontro ministeriale di Alto Livello sulla Biodiversità. Combattere il fenomeno, ha spiegato il ministro, “è una delle priorità dell’agenda del settore ambiente”, della presidenza italiana.
Per fermare i cambiamenti climatici, che sono alla base di queste alluvioni, bisogna lavorare alla riduzione delle emissioni di CO2. “Avremo un informale Ambiente il 6 ottobre con ministri dell’Energia e un formale a metà ottobre per preparare un documento da mandare al Consiglio dove sarà presa una decisione formale, e noi speriamo in un accordo virtuoso sulle emissioni da portare alla conferenza di Lima di dicembre e poi nella conferenza decisiva di Parigi nel 2015”, ha annunciato il ministro riferendosi alle conferenze sul tema organizzate dalle Nazioni Unite nell’ambito della Framework Convention on climate change, la piattaforma che in passato hanno partorito il famoso (e poco rispettato) Protocollo di Kyoto.
Il governo italiano per Galleti comunque sta già facendo la sua parte. “Siamo intervenuti con 2 decreti, uno approvato a fine luglio e lo Sblocca Italia per semplificare le modalità di spesa di risorse che ci sono già, parliamo di 2 miliardi e 300 milioni”. “Interverremo con piano nazionale contro dissesto idreogeologico – ha continuato Galletti – impegnando una parte importante delle risorse europee coesione 2014-2020. Grazie anche alla cabina di regia che abbiamo costituito a palazzo Chigi intendiamo spendere meglio e subito le risorse che ci sono”.