È più accidentata del previsto l’approvazione del nuovo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia. Messe a punto dal Coreper (riunione degli ambasciatori permanenti dei Ventotto) venerdì in concomitanza con la firma del cessate-il-fuoco, le nuove misure restrittive dovevano essere approvate con procedura scritta dagli Stati membri entro le 15 di oggi. Scadenza poi slittata alle 18, a causa del via libera di alcuni Paesi che ha tardato ad arrivare: in discussione non ci sarebbe tanto la sostanza delle misure, quanto piuttosto la tempistica, con alcuni Stati che avrebbero chiesto di chiarire se le misure possano essere sospese in caso il cessate-il-fuoco dovesse dare risultati positivi sul terreno.
Proprio per questo sarebbe stata convocata una riunione straordinaria degli ambasciatori dei 28, immediatamente dopo la scadenza del termine per l’approvazione. Obiettivo: valutare i passi ulteriori da compiersi, inclusa le modalità di applicazione delle nuove sanzioni, alla vigilia dell’entrata in vigore prevista per domani, con la pubblicazione delle misure sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
Nel frattempo il Parlamento europeo spinge per una rapida ratifica dell’accordo di associazione e di libero scambio tra Ue e Ucraina. Gli eurodeputati della commissione Esteri hanno approvato a larghissima maggioranza (49 voti favorevoli, 8 contrari e 4 astenuti), una proposta che mira ad un via libera finale già nel corso della prossima Plenaria, in calendario per il 16 settembre. Una data simbolica visto che in quel giorno l’accordo sarà ratificato anche dalla Rada, il Parlamento do Kiev. “E’ un grande segnale positivo per tutte le parti interessate, ma soprattutto per i cittadini ucraini” ha commentato il presidente della commissione esteri, Elmar Brok: “Dimostra che l’Ue starà al loro fianco e rispetterà gli impegni presi”.