Oggi in Commissione sono stati fatti i salti mortali per non rispondere alle domande dei giornalisti sul futuro europeo di Scozia e Catalogna, nel caso che il processo di indipendenza in corso (su due livelli molto diversi al momento) dovesse andare in porto con una separazione. Scelta prudente, viste le polemiche che già sono vive circa il fatto che proprio il dire che l’adesione all’Ue non sarebbe “automatica” potrebbe essere interpretato come un atteggiamento “partigiano” per ilo “NO” all’indipendenza.
SIamo andati a rispescare un paio di articoli su quello che fui detto tempo fa, precisamente il 17 febbraio scorso, dal presidente della Coimmissione europea, José Manuel Barroso:
Non solo “estremamente difficile”, forse addirittura “impossibile”. Non lascia spazio a speranze Josè Manuel Barroso: se la Scozia deciderà di separarsi dalla Gran Bretagna il suo cammino europeo sarà quantomeno impervio. Intervistato dalla Bbc, il Presidente della Commissione europea ha immaginato cosa succederebbe se al referendum che Edimburgo ha messo in programma per il prossimo 18 settembre dovessero prevalere le volontà secessioniste.
In caso di vittoria dei sì, ha spiegato Barroso, per aderire all’Ue la Scozia “dovrà presentare domanda ed ottenere il via libera di tutti”, gli attuali 28 Stati membri. Eventualità che presenta delle asperità, visto che la stessa Gran Bretagna dovrebbe dare il suo benestare, fa notare il capo dell’esecutivo Ue: “Ovviamente – ha detto – sarà estremamente difficile ottenere l’approvazione di tutti gli altri Stati per un nuovo Paese membro, originato da un altro dei membri Ue”.
Invece il 13 dicembre 2013 si parlò di Catalogna a Bruxelles. Ecco come:
Ormai per Barcellona è deciso: il referendum sull’indipendenza della Catalogna si terrà il 9 novembre 2014. […]
Seppure costretta a far da spettatore, l’Unione europea non ha mancato di ricordare, attraverso le parole di oggi del Presidente del Consiglio europeo Hermann Van Rompuy che, di fatto, una Catalogna indipendente resterebbe esclusa dai Trattati comunitari. “I Trattati europei si applicano agli Stati membri. Se parte del territorio di uno Stato membro diventa una nuova entità indipendente – dice Van Rompuy – i Trattati cessano di essere applicati sul territorio della nuova entità statale creatasi”. Per il resto, ha spiegato, con insistenza, oggi la portavoce della Commissione Pia Ahrenkilde : “Si tratta di una questione di politica interna che non commentiamo in nessun modo”.