L’Europa “si deve svegliare” e capire che è arrivato per lei il momento di svolgere “un ruolo di primo piano” in Medio Oriente. È quanto ritiene Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento europeo, di ritorno da una missione di due giorni in Israele e Palestina dove, insieme a una delegazione del partito, ha incontrato tra gli altri il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Avigdor Lieberman, il presidente del partito laburista di Israele Isaac Herzog, il premier palestinese Rami Hamdallah, il suo ministro degli Esteri, Riad al-Malki, e il capo negoziatore Saeb Erekat.
Per Pittella il ruolo dell’Ue dovrebbe essere quello di “assicurare che il processo di pace non sia tenuto in ostaggio da comportamenti estremistici, come quelli di Hamas”. Per questo bisogna “appoggiare con forza ed incoraggiare gli sforzi del governo del consenso palestinese di riprendere il controllo di Gaza per isolare gli estremisti”.
Pittella ha detto chiaramente di essere “scioccato” dall’annuncio del governo israeliano di voler costruire nuovi insediamenti espropriando terre dei palestinesi, perché “questi comportamenti possono solo alimentare l’estremismo”.
Dopo i 50 giorni di conflitto ora la priorità immediata è “rispettare il coprifuoco tra Israele e Hamas e consentire un accesso totale agli aiuti umanitari per Gaza”. E per quanto riguarda il futuro bisogna tenere presente che “non c’è soluzione al conflitto israelo-palestinese senza eliminare il Blocco della striscia di Gaza”, che al momento “è una prigione all’aria aperta per 1,7 milioni di persone”. Per Pittella “nn c’è dubbio che Gaza debba essere parte del futuro Stato palestinese”
Il capogruppo S&D ha chiesto anche la liberazione di tuti i prigionieri politici palestinesi, incluso Marwan Barghouti, leader del braccio armato di Al-Fatah, i carcere dal 2002.