La presidenza italiana dell’Ue arriva in un momento particolare per l’Europa, con la transizione tra la vecchia e la nuova Commissione e l’inizio del bilancio pluriennale 2014-2020. Una grossa “responsabilità” per l’Italia che avrà la “responsabilità di indicare linee strategiche della programmazione settennale dei fondi strutturali”. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel presentare al Parlamento europeo le priorità del semestre italiano. Per questo il governo lavorerà con “determinazione e impegno”, con la consapevolezza che serve un “cambio paradigmatico sul piano economico” in cui sono necessari “investimenti significativi in ricerca e formazione”. Per questo Giannini ha detto di accogliere “con grande interesse la proposta di investimenti (da 300 miliardi, ndr) del presidente eletto Jean-Claude Juncker”. Il ministro ha infatti sottolineato che “investire nella ricerca significa investire in un’Europa più competitiva che abbia solide infrastrutture che possono diventare un hub dell’innovazione”, e che “investire nella formazione significa rendere la società europea meglio istruita con competenze che diano a giovani professionalità adeguate alle sfide dei nostri giorni”.
A settembre e dicembre ci saranno due Consigli dedicati a questi temi e l’Italia, annuncia Giasnnini “proporrà una discussione politica sul ruolo fondante di ricerca e innovazione come fonte di crescita e sviluppo”, per fare in modo che le forze produttive europee “passino a un modello più intelligente, sostenibile e inclusivo”. In questo quadro fondamentale sarà la revisione della strategia Europa 2020, la strategia decennale proposta dalla Commissione europea nel 2010, a cui “l’Italia presterà la necessaria attenzione” proponendo le “riforme necessarie per modificare e migliorare l’ecosistema dell’innovazione”. Il nostro Paese però potrà solo facilitare l’avvio di questo processo, lo scopo del semestre deve quindi essere quello di “creare il consolidamento politico perché questi progetti diventino realtà”.