“Ci troviamo in una situazione molto seria e direi drammatica. Siamo vicini a un punto di non ritorno”. Josè Manuel Barroso lancia l’allarme: la situazione in Ucraina rischia di sfuggire di mano, con scenari imprevedibili e ancor più difficili per tutti. Il presidente della Commissione europea non ha dubbi: “Se l’escalation continua questo punto di non ritorno sarà raggiunto”. Cosa significa tutto ciò non lo spiega. Al termine dell’incontro con il presidente ucraino Petro Poroshenko, Barroso ribadisce l’importanza della diplomazia. “Quello che succede in Ucraina riguarda non solo l’Ucraina, ecco perchè dobbiamo cercare di trovare una situazione politica”. Ad ogni modo, aggiunge, “se la situazione dovesse deteriorarsi ancora di più ulteriori misure restrittive si renderanno necessarie, ma spetterà agli stati membri stabilirle e io mi attendo che i nostri stati membri sposino questo approccio”.
In Ucraina come in Europa “non c’è interesse a un confronto con la Russia”. Lo dice Barroso e lo ribadisce anche Poroshenko. “Nessuno sta pensando a una situazione militare, ecco perchè per noi il dialogo è davvero importante”, le parole del presidente ucraino, che si rivolge a Mosca in toni ‘soft’. “L’obiettivo delle sanzioni non è creare problemi a nessuno, ma creare pressione e attenzione. Non cerchiamo guerra, cerchiamo pace”. L’auspicio di Poroshenko – ma anche quello di Barroso – è che “da lunedì ci siano progressi nel dialogo di pace”.