Il sentimento economico dell’Eurozona cala di 1,5 punti e torna ai livelli del dicembre 2013, toccando quota toccando 100,6. Calo inferiore (-1,2 punti a 104,6) per il valore dell’Unione Europea. Sul dato pesa il peggioramento nella fiducia di consumatori, imprese, vendite al dettaglio e in misura a minore dei servizi.
A far registrare il calo più forte l’Italia dove scende di 4,1 punti, riportando l’Esi a 97,8 punti, ben sotto la media di lungo periodo di 100 punti. Giù anche il valore della Germania (-1,9 punti) mentre cali più contenuti si segnalando in Francia (-0,6 punti) e Paesi Bassi (-0,8 punti).
Un fatto che “non sorprende, visti i deludenti dati sulla crescita nel secondo trimestre e le tensioni geopolitiche di questa estate”, ma che è comunque “una fonte di preoccupazione”. È stato questo il commento di Jyrki Katainen, ex premier finlandese e attuale commissario agli Affari Economici. Per Katainen “c’è un urgente bisogno di utilizzare tutti gli strumenti disponibili per sostenere la crescita e promuovere gli investimenti”. Innanzitutto bisogna “rafforzare il ritmo delle riforme strutturali”, e si deve “garantire che le politiche fiscali siano orientati verso il sostegno alla crescita pur mantenendo la stabilità”. “In particolare – ha osservato il commissario – la composizione della spesa pubblica dovrebbe essere meglio orientata alla promozione della crescita”. Un dibattito su questi temi si avrà al Consiglio informale Ecofin in agenda a metà settembre a Milano.