La questione del numero di donne nella futura Commissione Ue resta uno dei punti centrali su cui si fonderà l’eventuale consenso del Parlamento europeo all’esecutivo che sta progettando Jean-Claude Juncker. “Al momento solo quattro donne su 27 sembrano essere state designate come commissari europei”, la metà di quelle scelte da Barroso, e ciò è “semplicemente inaccettabile”. È l’avvertimento lanciato dal capogruppo dei Socialisti e Democratici a Strasburgo, Gianni Pittella a Juncker. Se questa proporzione non cambierà gli S&D “non sosterranno” il collegio nel voto di fiducia. Più ancora dell’avvertimento lanciato due giorni fa dai liberali dell’Alde, pesa quello dei socialisti senza il cui consenso matematicamente non c’è la possibilità per Juncker di ottenere il via libera dell’Aula.
“Siamo anche preoccupati che il cambiamento progressivo che abbiamo chiesto – e che è stato sostenuto da Juncker nel suo intervento al Parlamento – non si rifletta nell’attuale composizione del collegio”, ha aggiunto Pittella che ha chiesto al Presidente incaricato di “rispettare l’impegno a garantire che la prossima Commissione europea sia politicamente equilibrata e garantire che abbia gli uomini e le donne giusti per il lavoro che la attende”.
Sabato i capi di Stato e di governo dell’Ue si riuniranno per decidere Sabato a Bruxelles per discutere del nuovo esecutivo e decidere chi sostituirà Catherine Ashton nel ruolo di Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e di Herman Van Rompuy come capo del Consiglio europeo.