Una grana spaziale per l’Unione europea. I due satelliti 5 e 6 Galileo, lanciati venerdì scorso dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana francese, non hanno raggiunto l’orbita corretta
avrebbero dovuto essere posti in un’orbita circolare a 23.522 km di distanza dalla Terra, mentre si trovano su un’orbita ellittica a 17 mila km dal globo. Per questo la Commissione europea ha chiesto ad Arianespace, la società che gestisce i lanci, e all’Agenzia spaziale europea (Esa) di fornire tutti i dettagli dell’incidente, insieme ad un calendario e un piano d’azione per risolvere il problema che, secondo le prime informazioni fornite da Arianespace, si sarebbe verificato nello stadio superiore del lanciatore. Un “evento altamente sfortunato”, secondo il commissario all’Industria, Ferdinando Nelli Feroci, che ha spiegato che gli esperti stanno verificando la misura in cui i due satelliti potrebbero comunque essere utilizzati per il programma comunitario. Nelli Feroci si è detto comunque “fiducioso” che “il dispiegamento della costellazione di satelliti continuerà come previsto”.
I due satelliti, denominati “Doresa” e “Milena”, sono i primi che avrebbero dovuto essere operativi nell’ambito del sistema di navigazione satellitare Galileo, una costellazione concorrenziale al sistema americano Gps, L’esecutivo ha fatto sapere in una nota che parteciperà alla commissione di inchiesta istituita per individuare le cause del problema e la task force di tecnici “dovrebbe presentare i risultati preliminari dell’indagine nella prima metà di settembre”. Questa commissione di inchiesta, spiega Bruxelles, “ha l’obiettivo di mettere in atto misure correttive a livello di Arianespace per evitare che tali incidenti si ripetano in altri lanci futuri”. Da parte sua l’Esa ha riferito alla Commissione europea che il suo centro di controllo di Darmstadt, in Germania, sta comunque tenendo sotto controllo i due satelliti.