Tensione alle stelle in Ucraina, dopo che Mosca ha deciso di fare attraversare il confine ai camion di aiuti umanitari bloccati da giorni al confine in attesa dell’autorizzazione di Kiev. Dopo avere accusato il governo ucraino di rallentare volutamente gli aiuti umanitari diretti a Lugansk, città orientale sconvolta dalla guerra civile, Mosca ha deciso che era arrivato il momento di fare partire 130 dei camion, come ha annunciato lo stesso ministero degli esteri russo.
Una decisione unilaterale che ha mandato Kiev su tutte le furie: si tratta di “un’invasione diretta”, alza i toni il capo dei servizi segreti ucraini, Valentin Nalyvaichenko. Secondo l’Ucraina, i camion sono partiti senza l’ok della Croce Rossa sulle garanzie di sicurezza e senza che Kiev abbia dato il suo assenso. Tuttavia il presidente russo, Vladimir Putin, secondo quanto affermato dal Cremlino, è al corrente dei fatti.
L’Unione europea per il momento non prende una posizione netta sulla vicenda, affermando le versioni sono “contraddittorie” e che occorre quindi tempo per poter esprimere una valutazione complessiva sull’accaduto. In ogni caso Sebastien Brabant, portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Catherine Ashton, ha ricordato che gli accordi sottoscritti tra Mosca e Kiev prevedono che «l’aiuto umanitario della Russia debba essere consegnato nel pieno rispetto delle regole internazionali, attraverso organizzazioni internazionali competenti e con il consenso delle autorità ucraine”.
Si tratta di “una sorta di invasione”, concorda anche il presidente della commissione Esteri del parlamento europeo, Elmar Brok. Intervistato dal tabloid Bild, Brok condanna : “Se è vero che i Tir russi hanno superato i confini ucraini senza permessi, allora è una sorta di invasione. Questo atteggiamento della Russia deve condurre a una riunione speciale del consiglio di Sicurezza dell’Onu”.