Non si fa attendere la reazione di Angelino Alfano alla doccia fredda arrivata dall’esecutivo Ue che ha chiuso ogni speranza sul fatto che Frontex possa sostituire Mare Nostrum: “ La Commissione europea, su Frontex, dice una cosa tanto nota quanto ovvia. Non ci sono soldi e devono intervenire gli Stati membri”, ribatte Alfano in una nota. “Il tema – si chiede il titolare del Viminale è: ma allora qual è il compito della Commissione? La Commissione deve chiedere con forza questo intervento, sennò giochiamo a un inaccettabile scaricabarile a danno dell’Italia”.
“Se Frontex è piccola – insiste Alfano – occorre renderla più grande e anche al più presto. Gli Stati lo facciano perché il presidio di tutta la frontiera europea è compito strategico per il futuro dell’Unione”. Secondo il ministro dell’Interno, “chi non presidia le frontiere, tutte le frontiere, mediterranee o orientali, non tutela se stesso”. Quanto al nostro Paese, se la posizione dell’Ue dovesse rimanere questa si vedrà il da farsi: “È chiaro che l’Italia non può aspettare all’infinito e dovrà prendere le proprie decisioni”, avverte Alfano, ribadendo: “Per quanto mi riguarda la posizione è netta e coerente: Mare nostrum è un’operazione a tempo, nata dopo la strage di Lampedusa, e che compirà un anno il 18 ottobre. Se Frontex non subentrerà perché non sarà adeguatamente finanziata e rafforzata, Mare Nostrum non potrà compiere il secondo compleanno. Il tema della frontiera è europeo e noi non possiamo farcene carico da soli anche perché l’Italia, per molti migranti, è solo un Paese di transito”.