Ci saranno tutti e due, faccia a faccia: Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Mentre nell’est dell’Ucraina si continua a combattere, gli sforzi diplomatici sono tutti concentrati sull’occasione che porterà ad incontrarsi di persona il presidente russo e quello ucraino. Il contesto sarà una riunione dei capi di Stato dell’Unione doganale, in programma il prossimo 26 agosto a Minsk, secondo incontro tra i due leader dopo il primo rapido bilaterale avvenuto in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario dello sbarco in Normandia.
Putin ci sarà e “ha in programma una serie di incontri bilaterali”, ha confermato il Cremlino, garantendo “ulteriori comunicazioni”, qualora venisse deciso l’incontro con il leader di Kiev. Un bilaterale, almeno ufficialmente, non è dunque ancora stato fissato ma già “si sta preparando”, scrive oggi il quotidiano russo Kommersant, citando fonti “vicine all’organizzazione dell’evento”. Da Kiev nessun conferma, ma ieri il vice capo dell’amministrazione presidenziale, Valeriy Chaly, ha auspicato che l’incontro di Minsk sia “l’inizio di un vero e proprio processo negoziale per la soluzione della crisi ucraina”.
Anche la Commissione europea sarà presente, invitata tanto da Putin quanto da Poroshenko. Ci saranno l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, ma anche il titolare dell’energia, Gunther Oettinger e quello del commercio, Karel De Gucht. “L’obiettivo, dal punto di vista della Commissione è triplo”, ha spiegato la portavoce dell’esecutivo comunitario, Chantal Hughes: l’intenzione sarebbe di “discutere l’implementazione dell’accordo di associazione Ue-Ucraina”, che comprende un ampio accordo di libero scambio, ma anche “rilanciare il dialogo energetico trilaterale a partire da settembre, per trovare una soluzione alla disputa sul gas” e infine “discutere delle questioni di sicurezza, ribadendo le preoccupazioni dell’Ue sulla situazione, soprattutto nell’ucraina orientale”.
Preoccupazioni che il presidente dell’esecutivo Ue, José Manuel Barroso ha fatto presenti a Poroshenko anche nel corso di una telefonata avvenuta ieri tra i due. Barroso ha “condannato il bombardamento di un convoglio di profughi” e chiesto al presidente ucraino che sull’episodio sia urgentemente aperta un’inchiesta. L’importante, ha sottolineato il capo dell’esecutivo Ue, è “proteggere la vita dei civili”.