L’Agenzia Spaziale Europea – ESA ha premiato gli studi portati avanti da vari gruppi scientifici del nostro continente su dispositivi concepiti per lavorare col nuovo sistema satellitare europeo Galileo. La selezione è stata ferrea e il premio per i primi 50 team classificati consiste proprio nell’ammissione a partecipare a progetti di ricerca sul satellite.
Il VADASE Team (Variometric Approach for Displacements Analysis Stand-alone Engine Team), gruppo di studio dell’Area di Geodesia e Geomatica – DICEA – Università di Roma “La Sapienza” coordinato da Mattia Crespi e composto da Elisa Benedetti, Mara Branzanti, Gabriele Colosimo e Augusto Mazzoni, è stato ufficialmente inserito tra questi 50 team a livello mondiale in grado di raggiungere il posizionamento sfruttando i segnali della costellazione di satelliti Galileo, ottenendo la prestigiosa certificazione ufficiale da parte dell’ESA.
A febbraio 2014 l’ESA aveva annunciato il completamento della fase di validazione del sistema Galileo sui quattro satelliti attualmente in orbita.e prevedendo il lancio di altri due satelliti il prossimo 21 agosto dalla Guiana Francese.
Nel frattempo ricercatori ed industrie provenienti da ogni parte del mondo stanno lavorando per trovare soluzioni di navigazione e posizionamento attraverso il segnale del sistema. Fra di essi, il team italiano VADASE si è distinto per l’applicazione su Galileo di una metodologia innovativa di utilizzo dei sistemi di posizionamento satellitari.
Tale sistema è stato originariamente proposto nel 2010 per registrare le onde dei terremoti in tempo reale con un unico ricevitore GPS In quell’occasione venne premiato dall’Agenzia Aerospaziale Tedesca – DLR con un premio speciale e in seguito anche dalla European Satellite Navigation Competition dello stesso anno con il premio del pubblico, essendo risultata l’idea più votata tra le 105 presentate.
Le potenzialità del metodo di rilevazione VADASE furono testate durante il terribile terremoto e tsunami del marzo 2011 in Giappone a Tohoku-oki. In quel frangente il gruppo di ricercatori della Sapienza, grazie al VADASE, diede alla comunità scientifica internazionale le prime misurazioni puntuali della sciagura, fornite dalle stazioni permanenti di rilevazione IGS presenti sul territorio giapponese.
Ad aprile di quest’anno il VADASE Team ha sperimentato la precisione del sistema Galileo con un metodo davvero semplice ed economico, ma allo stesso tempo molto efficacie, a ennesima dimostrazione del fatto che la creatività italiana può dare notevoli risultati nonostante la scarsità di risorse.
La semplice idea era quella di controllare le oscillazioni a cui un ricevitore Galileo viene sottoposto quando è soggetto a un moto circolare, montando un’antenna su una ruota di bicicletta che girava su un piano orizzontale.
Paragonando i valori di oscillazione minimo e massimo con le dimensioni di riferimento – ovvero il diametro della ruota – gli studiosi hanno dimostrato che l’accuratezza del nuovo sistema di rilevazione è notevole. La variazione delle onde registrate rispetto a quelle reali, è al livello del centimetro. Questo ed altri esperimenti più complessi hanno stabilito che le rilevazioni ottenute con il VADASE con il sistema Galileo sono potenzialmente più precise di quelle ottenute con il normale sistema di navigazione GPS.
In conclusione il team italiano spera di avere al più presto la piena operatività su Galileo per proseguire con le proprie ricerche in campo sismologico, che stanno portando evidenti progressi, e possibilmente per trovare altre applicazioni future del sistema di posizionamento satellitare europeo.
Per saperne di più: http://www.esa.int/Our_Activities/Navigation/Pioneer_Galileo_navigation_fixes_recognised_by_ESA