È una fase completamente nuova, con un nuovo carico di responsabilità e di tensioni, che l’Ue ha deciso di aprire nei rapporti con la Russia mettendo in campo un pesante pacchetto di sanzioni economiche. Per mesi i Ventotto hanno esitato, frenati dai pesanti interessi economici in gioco, riuscendo ad accordarsi al massimo su qualche rimprovero a Mosca e qualche nome da aggiungere alla lista nera dei sanzionati. Ma le cose ora sono cambiate: dopo l’abbattimento di un aereo di linea e la morte di 298 civili di cui 194 olandesi, ora nessuno è più pronto ad opporsi al pugno duro contro la Russia, nemmeno i Paesi che per mesi hanno chiesto di preferire la via del dialogo, come Italia e Germania: “La decisione è stata inevitabile”, si è limitata a commentare Angela Merkel, mentre Federica Mogherini ha puntato il dito contro quella “collaborazione più volte chiesta e mai ottenuta da Mosca”.
UNANIMITA’ – Così oggi l’Ue prende le decisioni contro Mosca all’unanimità, con un grado di condivisione tale da non rendere nemmeno necessario il vertice straordinario che sembrava dovesse servire per trovare un accordo politico su un passo così significativo: “L’accodo politico l’abbiamo già trovato oggi”, spiegava ieri sera una fonte diplomatica dopo la riunione degli ambasciatori del Ventotto. Ci si limiterà ora ad un’approvazione scritta che dovrebbe arrivare tra questa sera e domani mattina per consentire alle sanzioni di essere effettive dal primo di agosto. Non solo: mentre per mesi le sanzioni europee hanno inseguito, pur rimanendone una pallida copia, quelle statunitensi (tanto da fare parlare la Russia di un Unione europea “sotto ricatto Usa”), oggi il pacchetto Ue precede quello che arriva poche ore più tardi dalla Casa Bianca ed è altrettanto (se non più) significativo. Un pacchetto, tengono a sottolineare qualificate fonti europee, deciso autonomamente da Bruxelles: “Siamo in contatto regolare con gli Stati Uniti dall’inizio della crisi, soprattutto in vista delle sanzioni” e le misure sono state “discusse”, ma, assicurano, “non ci siamo fatti forzare da nessuno”.
CONTRACCOLPI PER L’UE – Insieme gli Stati ha deciso di procedere e insieme si prepara ad assorbire i contraccolpi che inevitabilmente le sanzioni economiche avranno anche sull’Europa. Il lavoro più delicato nella fase di negoziazione, spiegano fonti europee, è stato proprio il tentativo di costruire un pacchetto di misure che dividesse equamente tra i diversi Paesi gli effetti collaterali. Perché, impossibile nasconderlo, ce ne saranno: “Non possiamo fare finta che le misure colpiranno solo il Paese nel mirino e saranno innocue per gli altri”, ammettono dall’Ue, spiegando: “Quello che abbiamo cercato di fare è raggiungere il migliore equilibrio per avere il massimo effetto contro la Russia e il minore possibile per l’Ue, questo è stato il ragionamento con cui si sono selezionate le misure”. Rimane da vedere di quale entità saranno i contraccolpi così come bisognerà capire di quale portata sarà la reazione russa, che certamente non si farà attendere.
SANZIONI USA – Nel mirino delle nuove misure messe in campo da Obama sono finite le principali banche del Paese (Banca di Mosca, Banca russa dell’agricoltura e Vtb bank), le società energetiche Rosneft e Novatek e l’azienda pubblica del settore della difesa United Shipbuilding Corporation. L’espansione delle sanzioni prevede il blocco del credito all’export e il finanziamento di progetti economici in Russia. “Non è una nuova guerra fredda”, ha precisato il presidente americano, ma se la Russia continua “pagherà un caro prezzo”. Il regime di sanzioni, secondo il presidente americano, avrà “un impatto anche maggiore” proprio grazie alla stretta cooperazione con l’Ue. Ma le misure stanno già indebolendo l’economia russa: gli investitori stanno lontani dal Paese, assicura Obama, e già 74 miliordi di capiitali sono in fuga dalla Russia.
SANZIONI UE – Quattro invece le aree su cui hanno deciso di concentrarsi i Ventotto. Per prima cosa i provvedimenti permetteranno di escludere le banche russe dai mercati dei capitali europei. I cittadini e le società Ue non potranno più acquistare o vendere (in nessuna parte del Mondo) nuove obbligazioni, azioni o strumenti finanziari simili con una scadenza superiore a 90 giorni emessi da banche di proprietà statale russa per almeno il 50%, banche di sviluppo, delle loro sussidiarie e di quelle che agiscono per loro conto. Via libera anche all’embargo su import ed export di armi dalla Russia. Terzo settore sanzionato, l’export di prodotti cosiddetti “dual use”, merci normalmente usate per scopi civili ma che possono avere anche applicazioni nel campo militare. L’Ue ha anche deciso di bloccare la vendita ai russi di “tecnologie sensibili” utili alla Russia in particolare nel settore energetico: saranno negate le licenze per esportare prodotti utili “per le operazioni di esplorazione e produzione petrolifera in acque profonde, esplorazione o produzione di petrolio nell’Artico o a progetti di shale oil (petrolio da scisto) in Russia”. Dalla misure è stato significativamente escluso qualsiasi possibile colpo al settore del gas, da cui l’Ue è troppo dipendente. Colpite anche quattro nuove personalità nel “cerchio magico” del presidente Putin, cioè a lui molto vicine.
MISURE ANNULLABILI – Tutte le misure, punto particolarmente discusso, saranno applicate soltanto ai nuovi contratti mentre si potranno portare a termine quelli già in vigore. Sottolineatura a cui teneva in particolar modo la Francia che in piedi ha una grossa commessa per la vendita di due navi da guerra a Mosca a cui non ha alcuna intenzione di rinunciare. Le sanzioni saranno valide per i prossimi 12 mesi ma, spiegano fonti Ue, saranno sottoposte a “costante revisione” per valutare gli impatti ed effettuare eventuali aggiustamenti tecnici. Tutto il pacchetto, in ogni caso, potrà essere ritirato “in qualsiasi momento” se la Russia deciderà di collaborare per trovare una soluzione alla crisi ucraina.