Acquisti: Mario Mandzukic (Bayern Monaco, 22 milioni di euro), Jan Oblak (Benfica, 16 m), Guilherme Siqueira (Granada, 10 m), Angel Correa (San Lorenzo, 6 m), Miguel Ángel Moyà (Getafe, 3 m), Leo Baptistão (Real Betis, fine prestito), Silvio (Benfica, fine prestito), Saúl Ñíguez (Rayo Vallecano, f.p.), Borja Bastón (Deportivo La Coruña, f.p.), Josuha Guilavogui (Saint-Étienne, f.p.), Antoine Griezmann (Real Sociedad, 30 m). Totale: 87 milioni di euro.
Cessioni: Diego Costa (Chelsea, 38 milioni di euro), Filipe Luis (Chelsea, 20 m), Adrián (Porto, 11 m), Roberto (Olympiacos, 6 m), Sergio Asenjo (Villareal, 5 m), Óliver Torres (Porto, prestito), Diego (Fenerbahce, scadenza contratto), Rubén Pérez (Torino, prestito), David Villa (NYC FC, n.d.), Daniel Aranzubia (scadenza contratto), Thibaut Courtois (Chelsea, fine prestito), José Sosa (Metalist, f.p.). Totale: 80 milioni di euro.
Probabile formazione (4-4-2): Oblak, Juanfran, Miranda, Godin, Siqueira; Koke, Mario Suárez, Gabi, Arda Turan; Griezmann, Mandzukic
Jose Mourinho deve fidarsi molto di Diego Simeone. Evidentemente impressionato dalla trionfale stagione 2013-14 dell’Atletico (anche perché è stato tra quelli che ne hanno fatto le spese), il tecnico portoghese ha chiesto a Roman Abramovich di portargli tre dei pezzi migliori della rosa dei colchoneros: il centravanti ispano-brasiliano Diego Costa, terzo miglior marcatore della scorsa Champions League, il terzino sinistro Filipe Luis e il giovane portiere della nazionale belga Thibaut Courtois.
A Madrid, però, sono abituati al turnover, senza per questo rinunciare ai nomi da copertina (da queste parti sono passati, tra gli altri, Hugo Sanchez, Paulo Futre, Christian Vieri, Diego Forlan, Sergio Aguero e Radamel Falcao) e facendo sempre quadrare i conti. La filosofia di mercato dell’Atletico è tutta nell’operazione Diego Costa-Mario Mandzukic, che analizzeremo nel dettaglio. Per il resto il club si è mosso con la consueta maestria, conciliando ambizioni e attenzione al bilancio. L’ultimo arrivato Antoine Griezmann, uomo nuovo della nazionale francese, andrà a sostituire il partente David Villa, completando una rosa che non sembra aver perso competitività rispetto allo scorso anno.
Analizziamo la squadra reparto per reparto.
Difesa. Non è facile consolarsi della perdita di un portiere come Courtois, già oggi, a 22 anni, uno dei migliori nel suo ruolo in Europa. Per questo il responsabile del mercato estero Andrea Berta (ex Parma) ha deciso di investire una buona fetta del budget sul gioiello sloveno Jon Oblak, classe 1993, che nell’ultima stagione con il Benfica ha scalzato il titolare Artur trascinando con le sue parate i lusitani in finale di Europa League. Davanti a lui ci saranno ancora Juanfran, Miranda e Diego Godin con il brasiliano Guilherme Siqueira, acquistato anche lui dal Benfica via Granada, che cercherà di non far rimpiangere il connazionale Filipe Luis.
Centrocampo. Il capitano Gabi al centro e Koke su una delle due fasce sono le uniche certezze. A sinistra, a meno che Simeone non decida di arretrare Raúl Garcia o Griezmann (o chissà, di cambiare modulo), giocherà probabilmente il mancino turco Arda Turan, eroe della qualificazione in CL contro il Chelsea. Al centro si contendono una maglia il veterano portoghese Tiago, risorto miracolosamente con Simeone dopo che la sua carriera sembrava al tramonto, e il mai del tutto convincente Mario Suárez, fortissimo fisicamente ma carente in disciplina e concentrazione. Di qui, probabilmente, le voci di un interessamento per Valon Behrami, tra i migliori centrocampisti della scorsa serie A per contrasti vinti e palloni intercettati ma inserito nella lista dei cedibili dall’allenatore del Napoli Rafa Benitez.
Attacco. Il passaggio di Diego Costa al Chelsea per 38 milioni di euro è stato uno dei primi colpi a sensazione di questa sessione di mercato. L’Atletico, però, non si è fatto trovare impreparato, reinvestendo parte del ricavato su un sostituto al di sopra di ogni sospetto come il croato Mario Mandzukic del Bayern Monaco. Talmente al di sopra di ogni sospetto da far sorgere una domanda: chi è il più forte dei due? Mettiamo a confronto un po’ di numeri.
Mandzukic vs. Diego Costa (statistiche a confronto)
Mandzukic 2013-14 (Fonte: Whoscored.com)
Torneo | Presenze | Reti | Assist | Tiri a partita | Passaggi % | Duelli Aerei | Rating |
Bundesliga | 21(9) | 18 | 4 | 2.5 | 72.8 | 3 | 7.46 |
Champions League | 8(2) | 3 | 2 | 2.2 | 72.6 | 2.9 | 7.12 |
FIFA World Cup | 2 | 2 | – | 2 | 67.6 | 5.5 | 7.8 |
Totale | 31 (11) | 23 | 6 | 2.4 | 72.5 | 3.1 | 7.4 |
Diego Costa 2013-14 (Fonte: Whoscored.com)
Torneo | Presenze | Reti | Assist | Tiri a partita | Passaggi % | Duelli Aerei | Rating |
La Liga | 34(1) | 27 | 3 | 3.1 | 75.5 | 1.3 | 7.39 |
Champions League | 9 | 8 | 1 | 3.2 | 78.1 | 0.8 | 7.59 |
FIFA World Cup | 2 | – | – | 2.5 | 71.9 | – | 6.17 |
Totale | 45 (1) | 35 | 4 | 3.1 | 75.9 | 1.2 | 7.38 |
Le cifre sono in linea: Diego Costa ha segnato di più, soprattutto in Champions League (8 gol in 9 partite) ma ha anche giocato di più. Il rapporto reti segnate/presenze, ragguardevole in entrambi i casi, è di 0,78 a 0,74 per lo spagnolo. Mandzukic è nettamente più forte nel gioco aereo ma meno capace di crearsi occasioni da rete e leggermente meno preciso nei passaggi. Il rating è praticamente identico.
Allarghiamo ora il campo alle ultime 4 stagioni
Mario Mandzukic – ultime 4 stagioni (Fonte: Whoscored.com)
Stagione | Squadra | Torneo | Presenze | Reti | Assist | TaP | PS% | Duelli Aerei | Rating |
2014 | Croazia | World Cup | 2 | 2 | – | 2 | 67.6 | 5.5 | 7.8 |
2013/14 | Bayern Monaco | Bundesliga | 21(9) | 18 | 4 | 2.5 | 72.8 | 3 | 7.46 |
2013/14 | Bayern Monaco | C.L. | 8(2) | 3 | 2 | 2.2 | 72.6 | 2.9 | 7.12 |
2012/13 | Bayern Monaco | Bundesliga | 22(2) | 15 | 1 | 2.8 | 71.2 | 2.5 | 7.47 |
2012/13 | Bayern Monaco | C.L. | 8(2) | 3 | 1 | 1.9 | 71.8 | 2.2 | 7.05 |
2012 | Croazia | Euro 2012 | 3 | 3 | – | 1.7 | 62.5 | 2 | 7.15 |
2011/12 | Wolfsburg | Bundesliga | 30(2) | 12 | 8 | 3.2 | 62 | 3.5 | 7.27 |
2010/11 | Wolfsburg | Bundesliga | 15(9) | 8 | 3 | 1.7 | 63 | 1.2 | 6.8 |
Totale | 109 (26) | 64 | 19 | 2.5 | 67 | 2.7 | 7.24 |
Diego Costa – ultime 4 stagioni (Fonte: Whoscored.com)
Stagione | Squadra | Torneo | Presenze | Reti | Assist | TaP | PS% | Duelli Aerei | Rating |
2014 | Spagna | World Cup | 2 | – | – | 2.5 | 71.9 | – | 6.17 |
2013/14 | Atl. Madrid | La Liga | 34(1) | 27 | 3 | 3.1 | 75.5 | 1.3 | 7.39 |
2013/14 | Atl. Madrid | C.L. | 9 | 8 | 1 | 3.2 | 78.1 | 0.8 | 7.59 |
2013/14 | Atl. Madrid | La Liga | 24(7) | 10 | 7 | 1.6 | 75 | 1.6 | 6.97 |
2012/13 | Atl. Madrid | E.L. | 5 | 2 | 1 | 3.4 | 78.8 | 1.4 | 6.74 |
2011/12 | R. Vallecano | La Liga | 15(1) | 10 | 4 | 2.8 | 69.9 | 1.3 | 7.04 |
2010/11 | Atl. Madrid | La Liga | 13(15) | 6 | 2 | 1 | 71.6 | 1.1 | 6.46 |
Totale | 102 (24) | 63 | 18 | 2.5 | 74,9 | 1,2 | 6.9 |
I valori si confermano, con lievi oscillazioni. L’altissima media realizzativa di entrambi si conferma anche su un campione più allargato (0,62 per Diego Costa, 0,58 per Mandzukic), mentre Mandzukic “recupera” il gap nei tiri a partita e ribadisce la netta superemazia nel gioco aereo. Il numero che più balza agli occhi è il rating complessivo, su cui influiscono altre variabili che qui non abbiamo citato: contrasti vinti, chilometri percorsi, passaggi intercettati, cartellini gialli e rossi ecc. Come si vede, nell’arco delle quattro stagioni, Mandzukic ha un indice superiore di circa 0,3 punti rispetto allo spagnolo.
Il dato è confermato dall’indice Goalimpact che, come abbiamo visto parlando di Balotelli, valuta le prestazioni secondo un approccio top-down, ovvero misurando il contributo al risultato della squadra: il Goalimpact di Mandzukic è di 129,3 contro il 117,2 di Diego Costa (in entrambi i casi è stata presa a riferimento una misurazione appena precedente ai Mondiali).
Dunque Mandzukic è più forte di Diego Costa? Non necessariamente: è evidente che le statistiche confrontano dati non completamente omogenei tra di loro (Bundesliga contro Liga, squadre di vertice contro outsider) e non tengono conto di altre variabili come lo stile di gioco della squadra, i compiti tattici specifici ecc. Senza contare che lo spagnolo è di due anni e mezzo più giovane (25 anni e mezzo contro 28) e sembra entrato solo quest’anno nel pieno della maturità tecnica. Insomma, la giuria deve ancora pronunciarsi. Quel che è certo è che l’Atletico Madrid, ancora una volta, ha fatto bene i conti.